lunedì 15 agosto 2005

Ferragosto sotto l'acqua

Sta diluviando.. no, che dico?, sta grandinando. Sono le 10,00 del mattino ma è buio: in casa per distinguere tra un asciugamano e uno strofinaccio da cucina bisogna accendere il lampadario… Sono uscito a prendere il giornale: i pochi coraggiosi incontrati per strada fanno acrobazie per tenere aperto l’ombrello e battono i denti!! Fa veramente freddo: il termometro segna 14 gradi a mezzogiorno!
Sfogliando il giornale, mi incuriosisce il titolo che denuncia il calo dei turisti un po’ ovunque: tutti la prendono con la crisi economica che ha tagliato i budget familiari… E’ tutto vero, ma mi immagino cosa potranno combinare oggi tanti ristoratori al mare ed in città alle prese con il pranzo di ferragosto: sai che piacere assistere alle scene di turisti, inadeguatamente vestiti, infreddoliti e inzuppati, imprecare alla sfortuna di un’altra estate anomala! A bassa voce, c’è qualcuno che rimpiange i 40 gradi di due settimane fa!
Di crisi metereologica nessuno parla e nessuno vuole parlare: si rischia di scivolare sull’effetto-serra mettendola in politica anche oggi, giorno votato al riposo e alla famiglia. Ma la risorsa Sole rischia di esaurirsi nel Belpaese se non si prendono misure draconiane di lotta all’inquinamento. Invece di far parte dei volenterosi in Iraq, non sarebbe il caso che l’Italia si concentri su questioni più terra terra e si faccia promotrice a stretto giro di posta di una Conferenza sull’ambiente da tenersi al più presto alla presenza dei cosiddetti Grandi?
Anche perché, alla luce plumbea di questo ferragosto, appaiono sempre più piccoli ed insopportabili.

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