sabato 26 gennaio 2013

Finalmente c'è un giudice a Siena: l'intervento di Beppe Grillo al Monte dei Paschi


Di fronte allo scandalo finanziario che ha in Siena  e nella sua antichissima banca il suo epicentro e che rischia di mandare all'aria una buona parte del sistema finanziario italiano, già alle corde per la crisi mondiale e per la dissennata gestione della moneta unica da parte delle istituzioni europee, le parole di Beppe Grillo risuonate nell'auditorium senese dove si tiene l'assemblea straordinaria degli azionisti, sono le prime che finalmente restituiscono alla gente comune, ai risparmiatori, ai lavoratori, ai pensionati, agli imprenditori onesti, il diritto di cittadinanza.
Innanzitutto svelano la vera dimensione dello scandalo, da guinness dei primati nonostante la piaga della corruzione italiana ci abbia regalato in passato altri crack finanziari di tutto rispetto: perché la Tangentopoli ambrosiana di inizio anni 90, lo scandalo Parmalat e Cirio a confronto sono quisquilie.
Grillo sostiene che il buco nel bilancio del Monte dei Paschi si aggiri attorno ai 14 miliardi di euro, qualcosa come 28 mila miliardi delle vecchie lire!!!
Il presidente Alessandro Profumo gli ha contestato la veridicità di questa cifra ma è probabile che alla fine della storia sia proprio il leader del Movimento 5 Stelle ad avere ragione: intanto ha facile gioco nel contestargli l'accusa per maxifrode fiscale di quando era amministatore delegato di Unicredit, dunque, di non essere la  persona più adatta a gestire un passaggio così delicato per la banca toscana.
D'altra parte un conticino semplice semplice, senza tentare neppure di girare la copertina di un bilancio MPS che si presenta evidentemente taroccato, muniti di un semplice pallottoliere, è presto fatto.
La banca si appresta a varare un aumento di capitale di dimensioni colossali, il padre di tutti gli aumenti: 6,5 miliardi di euro; condizione questa per consentirle di ricevere dallo Stato, tramite l'emissione dei cosiddetti Monti bonds, un importo aggiuntivo di 3,9 miliardi (lo stesso importo dell'IMU sulla prima casa): il totale fa, a mente, 10,4 miliardi di euro.
Quindi i 14 miliardi paventati da Grillo non sono lontani, anche perché i dati di bilancio vanno presi con le molle, vista la gestione terroristica dell'istituto.
In questo caso infatti non si può parlare di difetto di managerialità, questo è terrorismo finanziario bell'e buono e la politica non può fare, ancora una volta, spallucce.
Dove siano finite in questi anni le autorità di controllo, dalla Banca d'Italia di Mario Draghi e Anna Maria Tarantola, al Tesoro, alla Consob, mentre il Monte dei Paschi si lanciava in operazioni folli (basta citare l'acquisto di Banca Antonveneta, pagata il triplo del suo valore) non è dato sapere.
Che cosa poi ci stesse a fare il PD, così ben rappresentato nell'omonima Fondazione, nel Comune e in tutto il sistema Siena, tanto da rendere, come ha detto giustamente Grillo, il partito una banca e la banca un partito, è ancora più misterioso.
Bersani è riuscito soltanto a dire che, loro non c'entrano. Ragasssi!
Eppure l'amministratore delegato del MPS Giuseppe Mussari, che per tanta maestria era stato pure promosso presidente dell'Abi, è stato uno dei maggiori foraggiatori del PD avendo effettuato negli anni donazioni a titolo personale prima ai DS, poi al PD, per 673.000 euro.
Ma ora che finalmente è stato scoperchiato il vaso di Pandora (neppure una bella e drammatica trasmissione di Report del maggio scorso era stata sufficiente a far accendere i fari sulla vicenda), nessuno ha visto e saputo niente...
Come facciano costoro ancora a comparire in pubblico, peggio, a chiedere carta bianca agli elettori per governare per i prossimi cinque anni è qualcosa che noi umani non possiamo neppure immaginare.
Ecco, il merito di Beppe Grillo è quello di aver restituito alle parole il loro significato, di dire ciò che i politici della Casta, che sembrano sbarcati da chissà quale altro pianeta, semplicemente non si sognano più neppure di pensare.
E' avvilente starli a sentire, anzi è perfettamente inutile: i loro discorsi sono vuoti, autoreferenziali, l'uso di stereotipi è ossessivo, sono arrivati a svuotare le parole del loro significato, prendendo in giro persino la Costituzione.
Parlano di riforme e tagliano le prestazioni sociali, pronunziano la parola missione di pace ma vanno a fare la guerra, dissestano l'ambiente e le finanze pubbliche con progetti inutili e costosissimi come la TAV e delirano di modernità, smaltiscono i fanghi dei grandi cantieri affidandosi alle ecomafie (vedi inchiesta sul passante ferroviario di Firenze), secretano le conversazioni telefoniche del Capo dello Stato trasfigurandolo in un nuovo Re Sole mentre si fanno beffe delle regole della democrazia, ci rendono schiavi dell'Euro e ce lo spacciano come sogno europeo...
Proprio ieri, mentre negava qualsiasi responsabilità politica sul caso Siena, il segretario del PD dichiarava che al centro del suo programma di governo per la prossima legislatura ci sarà il lavoro: ma di quale lavoro ciancia?
Forse di quello degli operai di Taranto a cui i padroni dell'Ilva negavano il diritto alla salute insieme alle loro famiglie a causa delle emissioni fuori controllo di polveri e inquinanti, mentre nel frattempo gli stessi elargivano cospicui finanziamenti a fondo perduto per la campagna elettorale dell'onorevole Bersani.
Che il segretario piddino sia affetto da sdoppiamento della personalità?
Ecco, di fronte al sistematico scempio di verità ed intelligenza che angustia quotidianamente noi cittadini, ben venga uno come Beppe Grillo, tribuno della gente perbene, che dice a tutti pane al pane e vino al vino, restituendo finalmente dignità alla politica.

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