lunedì 25 febbraio 2013

Stavolta Napolitano lo ha sentito il boom?

Di fronte ai dati che provengono dal Viminale ed alle proiezioni sempre più consolidate che sciorinano risultati sensazionali per il Movimento 5 Stelle, prima forza politica italiana alla Camera e terza al Senato, prima in ben otto regioni italiane, non si può più nemmeno parlare di un boom, è qualcosa di molto più amplificato che fa letteralmente tremare i vetri dei Palazzi romani e molti dei suoi attuali inquilini. 
Nel maggio scorso, sappiamo che il presidente Giorgio Napolitano aveva avuto difficoltà ad accorgersene: lui, alla vigilia del ballottaggio delle amministrative, di fronte alla storica affermazione della lista a 5 Stelle in tante città aveva dichiarato che non aveva sentito nulla e che di boom si ricordava solo quello economico degli anni Sessanta.
Questa volta speriamo che l'onda sonora del trionfo elettorale dei ragazzi di Beppe Grillo abbia scavalcato le alte mura del Quirinale e che almeno un bisbiglio lo abbia percepito pure lui, così pronto a suo tempo ad ascoltare le lamentele dell'ex ministro degli Interni Nicola Mancino sull'inchiesta stato-mafia.
Un boom fragoroso: senza soldi, senza o quasi un manifesto in tutta Italia, senza le gigantografie con cui gli altri leader politici hanno imbrattato interi quartieri a spese del contribuente,  solo con il cuore e tanta voglia di mettersi a disposizione della comunità, con quel briciolo di magica incoscienza giovanile.
Presidente Napolitano, allora ha sentito niente??

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