domenica 17 marzo 2013

Il Corriere e i troll: chi è senza peccato scagli la prima pietra...

Naturalmente molti utenti sanno che cos'è un troll: per wikipedia "con il termine troll, nel gergo di internet si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi".
Da quando esiste la rete esistono i troll, fanno parte del folklore, da trattare amorevolmente seguendo ben precise regole del gioco. L'unica soluzione è la moderazione dei commenti: ovvero la loro inevitabile censura, una sorta di trattamento sanitario obbligatorio sul web.
Il Corriere della Sera, come Alice nel Paese delle Meraviglie,  adesso scopre che i commenti vengono moderati persino sul blog di Beppe Grillo. 
Non è mai troppo tardi!
Poco male,  se non ci fosse il piccolo particolare che uno dei siti che censura di più i commenti è  il Corriere .it assieme all'omologo Repubblica.it
Sarà una combinazione, sì, quella che si chiama una mostruosa congiuntura astrale. 
Ma è così: prendere (la censura) o lasciare (il sito).
E per subire la reprimenda censoria  non è necessario insultare nessuno, basta semplicemente esporre un commento, anche con tutti i crismi del galateo, che semplicemente non collima con la linea editoriale del giornale: ad esempio, se critichi efficacemente il PD o, in passato, il governo Monti, flop! Il tuo commento sparisce nei meandri della rete...
Ma c'è di più: pure i blogger embedded di Repubblica vengono censurati.
Clamorosa quella ai danni di una delle firme più in vista del quotidiano di Largo Fochetti, il matematico Piergiorgio Odifreddi, che qualche mese fa si vide sparire un suo post in cui riportava giudizi non esattamente lusinghieri contro il governo israeliano. 
Il matematico fu costretto repentinamente a chiudere il blog, anche se pochi giorni  dopo essersi congedato amaramente dai lettori, inopinatamente lo riaprì: potenza della logica matematica...
Quindi, carissimi media della Casta, non fingete di scandalizzarvi e finitela di scatenare la canea contro il leader del M5S: chi è senza peccato scagli la prima pietra.

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