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giovedì 5 luglio 2018

Come ti sbugiardo il grande esperto...

L'altra sera è andata In Onda su La7 la figuraccia epocale di Carlo Cottarelli con Claudio Borghi che lo sbugiarda in diretta televisiva smentendogli i dati sul prezzo del petrolio del 2001. 
Cottarelli dice che "in quel periodo" (poi preciserà "nel 1999") il petrolio è passato da 10 a 60 dollari al barile: Borghi prontamente gli fa notare, consultando lo smartphone, che nel 2000 il prezzo del barile è stato 27, nel 2001 23 e nel 2002 22  (giusto per amor di precisione, consultando le Statistiche dell'energia del MISE, per quell'anno risulta 24, differenza comunque insignificante e che può dipendere dalla diversa fonte consultata). 
Nel 1999, aggiungiamo noi, fu 16. 
Insomma, il grande esperto incensato dai media nazionali uniti, l'uomo del FMI, il professor Carlo Cottarelli, si è completamente inventato i dati, fabbricando uno stratosferico 60. 
Ma senza l'abilità di Claudio Borghi l'avrebbe fatta franca, inquinando il dibattito con dati falsi.


domenica 27 ottobre 2013

L'europeismo alla Scalfari, polpetta avvelenata per l'Italia

"Grillo minaccia l'impeachment. Sarei lieto che lo proponesse, si vedrebbe così la sua assoluta inconsistenza e il suo intento soltanto provocatorio. E si vedrebbe  -  ma questo è già del tutto palese  -  che finora i deputati Cinque stelle studiano e sono pieni di volontà del fare ma non sanno sottrarsi agli ordini dei due proprietari di quel movimento che ora si presenteranno alle elezioni europee sulle stesse posizioni della Lega separatista francese guidata dalla figlia del fondatore, su posizioni nazionaliste, anti-euro, anti-Europa federale. Posizioni di destra estrema, con i pericoli tremendi che ne conseguono.
Gli elettori italiani lo seguiranno? Spero di no, ma non ne sono affatto convinto. L'Europa non va bene così, ma un medico curante come il grillismo la porterebbe a rapida sepoltura e con essa, naturalmente, anche noi."
(Eugenio Scalfari, editoriale odierno su la Repubblica)
C'è da chiedersi come sia possibile che un giornalista scafato come Scalfari possa affastellare insieme così tante gratuite amenità, unite insieme solo da sentimenti di irritazione e di ripulsa nei confronti di chi, come Beppe Grillo, per la prima volta nella storia dell'Italia repubblicana, pone al centro della riflessione politica e del dibattito pubblico la centralità del cittadino nella determinazione delle scelte collettive.
In questo modo, accusando gli altri di populismo (ma dov'è l'infamia?) cerca furbescamente di sottrarsi all'inevitabile resa dei conti che prima o poi arriverà sulle gravissime responsabilità di questi anni della nostra classe dirigente, in primis la sciagurata scelta dell'ingresso nell'euro senza negoziare condizioni minime di permanenza e di sopravvivenza all'interno della gabbia della moneta unica. 
Perché il processo di integrazione monetaria europea è stato quanto di più antidemocratico si potesse concepire, già in partenza del tutto sottratto alla volontà popolare, con effetti devastanti ormai persino sulla tenuta del tessuto sociale. 
Perchè è stata proprio la scelta suicida di consegnare la sovranità monetaria e, conseguentemente, fiscale ed economica nelle mani di una burocrazia europea fatta di nominati (da chi? ma il borghese Scalfari non se lo chiede, preso com'è ad ammirare il proprio ombelico...) a spingere giù il nostro Paese in una spirale deflazionistica e recessiva che ha distrutto in pochi anni la seconda industria manifatturiera d'Europa, condannandoci ad una decadenza economica, finanziaria, poltica e morale mai vista in cinquecent'anni di storia, dal Rinascimento in poi.
Tanto per afferrare all'istante il grande imbroglio dell'Euro, basti pensare, come giustamente ha obiettato in tv l'economista Claudio Borghi, che da mesi le cosiddette 'larghe intese' hanno inscenato l'indecoroso teatrino, ad uso e consumo dei media per preparare il pastone quotidiano da dispensare dalla mattina alla sera al popolino (è così purtroppo che ci vedono i nostri politici di Pd e Pdl), dell'Imu sì e Imu no (che vale sulla prima casa non più di 2 miliardi e 700 milioni di euro), quando poi Bankitalia ci avverte che finora sono stati versati a fondo perduto dall'Italia al MES (il cosiddetto Fondo Salva Stati europeo), qualcosa come oltre 51 miliardi di euro!!! Evidentemente all'insaputa ma sulle spalle degli Italiani, brava gente... 
Scriveva Federico Fubini qualche giorno fa spudoratamente proprio sul giornale di Scalfari (che naturalmente non se ne accorge):
"Con l'Esm di fatto inservibile per le banche, l'Italia in recessione e indebitata inizia a sussidiare una Germania sana e in ripresa. Possibile?
L'Esm ha una forza di fuoco potenziale di 700 miliardi di euro, raccolti in gran parte emettendo bond sui mercati. La sua base però è il capitale versato direttamente dai governi dell'area euro. La settimana scorsa hanno tutti trasferito la quarta tranche, per un totale di 64 miliardi, e entro la prima metà del 2014 si arriverà a ottanta. Poiché la Germania è primo azionista con una quota del 27,14%, ha già pagato al fondo europeo 17,3 miliardi e alla fine dovrà versarne 21,7. L'Italia, che è terzo azionista con il 17,91% (secondo è la Francia), ha versato 11,4 miliardi e nel 2014 saranno 14,3.
Le risorse pagate dal governo di Roma, se solo fossero rimaste in Italia, probabilmente basterebbero a gestire i problemi delle banche. Invece sono immobilizzate nell'Esm a Lussemburgo. Ciò sarebbe utile nel caso in cui il fondo europeo potesse essere usato per le banche senza prima distruggere la fiducia degli investitori. Per ora però di quei soldi dell'Esm si fa un uso diverso: vengono investiti prevalentemente in titoli di Stato tedeschi. Ciò contribuisce, con i soldi dei contribuenti italiani, a ridurre i tassi sui Bund e su tutto il sistema finanziario in Germania, quindi ad allargare lo spread e lo svantaggio competitivo delle imprese in Italia.
L'Esm non comunica in dettaglio come gestisce il capitale affidatogli, ma i criteri sono chiari: non può comprare titoli con rating sotto la "doppia A" (dunque Italia e Spagna sono fuori) e compra "attività liquide di alta qualità". Dunque certamente in buona parte Bund tedeschi.
È una scelta comprensibile, ma di fatto ciò significa che l'Europa del Sud sta sussidiando la Germania, senza poi poter attingere all'Esm per sostenere le proprie banche.
C'è poi un secondo, sostanziale trasferimento di risorse da Sud a Nord. Nel 2011 la Banca centrale europea acquistò circa 100 miliardi di euro in Btp in una fase in cui i rendimenti arrivarono anche a toccare l'8%. Fu un rischio e una scelta provvidenziale. Ma da allora il valore di quei titoli italiano è salito, in certi casi, anche di più del 20%. E il governo italiano ha onorato alla Bce cedole per oltre dieci miliardi in tutto. La Bce non aveva mai guadagnato tanto con un solo investimento e la Bundesbank, suo primo socio, ne beneficia per circa un terzo. Anche quei soldi sono andati dall'Italia al contribuente tedesco. Peccato che nessuno gliel'abbia mai spiegato."
Chi è veramente antieuropeista? Grillo o Scalfari che si atteggia a suo fustigatore ma 'dimentica' quanto sta costando l'euro alle famiglie italiane: forse perché questa scelta sciagurata affonda nella carne viva di tanti operai, impiegati, pensionati, casalinghe, esodati, disoccupati, sottoccupati ma non di gente come Scalfari che continua a navigare nell'oro nello stesso momento in cui regge il moccolo alla Merkel...
Chi favorisce il nazionalismo, le destre, la xenofobia sono proprio questi personaggi che si dichiarano di sinistra ma che la sinistra hanno svenduto da tempo sull'altare dei grossi poteri finanziari internazionali.
Quanto a Napolitano, simbolo di questa sciagurata stagione in cui il governo non solo è nato ma resta a galla grazie alle promesse fatte al Pregiudiucato (adesso amnistia-indulto?), di fatto non rappresenta più gli Italiani, tanto meno è super partes ma agisce ormai come un premier in pectore di una parte politica, in palese  dispregio delle norme costituzionali: magari si fosse limitato a fare il notaio!
Dopo lo scivolone della convocazione al Quirinale di un vertice di maggioranza sulla legge elettorale ormai ha perso la necessaria autorevolezza istituzionale: bene hanno fatto i parlamentari del M5S a non partecipare alla farsa delle convocazione tardiva delle opposizioni al Colle.
L'impeachment chiesto dal M5S è politicamente un atto dovuto per l'opposizione.
E' chiaro che non passerà (a causa di questa classe politica di impresentabili di cui Napolitano, non a caso, è il  garante) ma in questo modo il Pd dimostra urbi et orbi che, per difendere pregiudizialmente un suo uomo, agisce proprio come ha fatto il Pdl  in questi anni,  secondo la stessa logica di clan. 
Non ci si può poi meravigliare, o ipocritamente scandalizzare, dei vari Brunetta, Fitto, Santanché, Gasparri che fanno guerriglia verbale h 24 per conto di Berlusconi.
Caro Scalfari, ma ci faccia il piacere!