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sabato 12 gennaio 2008

Se un membro del CSM "cade dalle nuvole"

E’ finalmente cominciato ieri in seduta pubblica il procedimento disciplinare contro Luigi De Magistris, il pm di Catanzaro, titolare fino a qualche mese fa di importanti inchieste giudiziarie come Why not e Toghe lucane.
Ma c’è stato subito un colpo di scena: il pm De Magistris ha presentato una doppia denuncia.
Una alla procura di Salerno per la fuga di notizie durante i lavori della I commissione del CSM investita del suo caso; l’altra contro il consigliere laico Letizia Vacca, in quota Pdci, per averlo diffamato a seguito delle note dichiarazioni su di lui ed il gip di Milano Clementina Forleo: “Sono cattivi magistrati” sbottò davanti ai giornalisti.
La Vacca ha così commentato l’iniziativa di De Magistris (1): “Cado dalle nuvole: non ho anticipato alcun giudizio. Le mie erano valutazioni su un profilo, quello mediatico, che non è oggetto delle decisioni in commissione. Peraltro ragionavo di un fatto indubbio sul quale, di recente, anche il capo dello Stato e la stessa Anm hanno preso posizione bocciando le eccessive esternazioni delle toghe”.
Risposta inconsistente e imbarazzatissima quella del consigliere laico, se non altro perché chiama in causa il Presidente della Repubblica in modo del tutto inappropriato; infatti, il Capo dello Stato in più occasioni ha richiamato la necessità di garantire pienamente il rispetto e l’autonomia della magistratura.
Soltanto un mese fa da New York, dove si trovava, il presidente Napolitano così tuonava: “Bisogna ben pesare le parole che si dicono sulla magistratura, sulle tendenze di una parte di essa, su singoli magistrati o singole procure. Occorre evitare di dare giudizi che appaiano una delegittimazione della magistratura” pur riconoscendo che anche i magistrati “devono avere il senso del limite e rispettare le regole che servono innanzitutto a garantire la loro autorevolezza”.
Ma nelle parole irrituali pronunciate dalla vicepresidente Vacca a sua giustificazione, non c’è solo un chiaro sgarbo istituzionale; c’è molto di più: la conferma, come da più parti è stato osservato, di un suo palese pregiudizio nei confronti dei due magistrati; per giunta, muovendo loro proprio quell’accusa che, nella circostanza, le si può facilmente contestare: eccessive esternazioni.
Con una differenza capitale: mentre i due “cattivi magistrati” non si sono mai azzardati a parlare delle inchieste in corso anticipando giudizi su fatti e persone, la professoressa Vacca è incorsa proprio in questo gravissimo ed imperdonabile infortunio.
Ci si domanda, a questo punto, data la condizione deplorevole in cui si è ficcata da sola, come possa continuare a lavorare su procedimenti disciplinari tanto delicati come quelli attualmente all’attenzione del Csm e che riguardano i due “cattivi magistrati”.
(1): la Repubblica dell'11/01/2008