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giovedì 26 novembre 2009

Il letargo del neosegretario del PD

E’ trascorso un mese dall’affermazione alle primarie democratiche di Pierluigi Bersani a segretario ma possiamo dire onestamente di non essercene accorti.
Tutto tace, come se nella segreteria del PD si dormisse della grossa, per recuperare forse le energie spese in precedenza nel wrestling ingaggiato con Dario Franceschini.
Insomma, non disturbate il manovratore, perché sta riposando.
L’unica cosa che ci ha fatto sapere in queste settimane è che il PD non parteciperà il 5 dicembre al No B day, la giornata di mobilitazione indetta dalla società civile contro il premier.
Ci saranno tutti, tranne lui: perché "non accettiamo lezioni da nessuno!".
Bravo, bravissimo, grande prova di temperamento!
Va a finire che tra un po’ ci toccherà rimpiangere pure Se po’ ffà Veltroni...
Nel frattempo Roma brucia, con la questione morale che sta degenerando in problema di criminalità organizzata.
Mentre i collaboratori di giustizia fanno tremare il Palazzo ridisegnando la stagione delle stragi di mafia del '92-'93, la Casta impedisce l’arresto del sottosegretario Nicola Cosentino, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Con i voti decisivi della Lega.
Vi ricordate quando la Lega Nord attaccava Roma Ladrona? Bei tempi quelli... Ormai il partito di Bossi ha cambiato pelle e ne è diventato uno dei più strenui difensori.
Intanto Luciano Violante del PD, in diretta nello studio di Ballarò, fa strani discorsi, prospettando al ministro Angelino Alfano la soluzione di tutti i problemi del suo capo, mentre i militanti democratici restano impietriti davanti alla televisione.
E Bersani? Cosa starà pensando?
Quel brav’uomo, rinfoderato il suo orgoglio, è caduto in letargo… Ecco perché il 5 dicembre non può scendere in piazza!