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martedì 29 marzo 2016

I "servizietti" di Repubblica.it

Ecco che cosa succede quando sfugge alla censura preventiva della redazione di Repubblica.it un commento che non rispecchia la linea editoriale.
E' successo stamattina (non è la prima volta, non sarà l'ultima) sul forum dei commenti annesso al pezzo intitolato Trivelle, Pd sempre più diviso, Bersani tentato dal "no" 
  
Un nostro commento è stato ridimensionato nei voti mentre altri commenti sono letteralmente spariti...  Sembra lampante che la stessa disavventura possa succedere ad altri commentatori.
Ecco come si presentava il forum poche ore fa (pubblicazione di due diversi screenshot):


Ed ecco come si presenta il forum dopo un paio di colpi di click da parte del moderatore (le stesse aree), attorno alle ore 13,00.


Vi ricordate adesso lo scandalo che denunciò Repubblica sulle presunte censure di alcuni commenti sul blog di Beppe Grillo che sarebbero stati rimossi ?
Bene, venne fuori che i giornalisti di Ezio Mauro si erano rivolti ad un sito di un presunto studente che non aveva di meglio da fare nella vita che addirittura monitorare attimo per attimo l'attività che si svolgeva sul blog pentastellato scansionando continuamente la pagina dei commenti e, tramite un sofisticatissimo software ad hoc, riscontrare eventuali variazioni grafiche che dovessero intervenire.
Repubblica per giorni aprì la sua pagina politica a caratteri cubitali accusando lo staff di Grillo delle presunte censure contro i simpatizzanti a 5stelle.
Da quale pulpito arrivava la predica!
Nel caso odierno, si tratta di una censura del tutto ingiustificata per commenti che non hanno nulla di lessicalmente disdicevole o semplicemente contrario al buon gusto o al buon senso.
Probabilmente hanno l'imperdonabile difetto di disturbare il manovratore.
Adesso vi sarete fatti un'idea più precisa: oltre ai numerosissimi troll, foraggiati dal PD, ci pensa direttamente la redazione di Repubblica a fabbricarsi un'opinione pubblica a sua immagine e somiglianza, secondo le direttive del patron Carlo De Benedetti.
Probabilmente per qualcuno tutto ciò è normale ma, da parte nostra, era necessario squarciare il velo d'ipocrisia sui cosiddetti dem.

Ultim'ora (h. 15,50): i commenti sul forum sono all'improvviso ricomparsi! Ogni commento è superfluo (NdA).

venerdì 10 maggio 2013

La mascalzonata contro Grillo di Largo Fochetti

Il quotidiano di Carlo De Benedetti, Repubblica, come è noto, da sempre porta avanti contro Beppe Grillo e il M5S una campagna diffamatoria  senza quartiere che negli ultimi tempi, soprattutto dopo l'esito delle ultime elezioni politiche, ha assunto i toni fondamentalisti di una crociata, spesso volgare e di sistematico travisamento dei fatti.
Non staremo qui a riepilogare la quotidiana vergogna di un organo di informazione che, da autorevole giornale lib lab, è scivolato rapidamente nel degrado morale di fogliaccio che, ormai completamente perso qualsiasi freno deontologico, progetta continui assalti verbali al vetriolo contro questa nuova forza politica e il suo leader.
L'abisso morale in cui è precipitata la redazione di largo Fochetti è oggi ben testimoniato dal box preparato nel pomeriggio per l'edizione on line, ovvero Repubblica.it.
Il pretesto questa volta è stata la dichiarazione di Beppe Grillo che a proposito dell'iniziativa legislativa che la ministra Cecile Kyenge ha annunciato nell'intervista di Lucia Annunziata per far acquisire immediatamente la cittadinanza italiana ai figli nati in Italia di stranieri residenti, ovvero l'applicazione del principio dello ius soli, ha così commentato sul suo blog:  
"In Europa non è presente, se non con alcune eccezioni estremamente regolamentate, lo ius soli. Dalle dichiarazioni della sinistra che la trionferà (ma sempre a spese degli italiani) non è chiaro quali siano le condizioni che permetterebbero a chi nasce in Italia di diventare ipso facto cittadino italiano. Lo ius soli se si è nati in Italia da genitori stranieri e si risiede ininterrottamente fino a 18 anni è già un fatto acquisito. Chi vuole al compimento del 18simo anno di età può decidere di diventare cittadino italiano. Questa regola può naturalmente essere cambiata, ma solo attraverso un referendum nel quale si spiegano gli effetti di uno ius soli dalla nascita. Una decisione che può cambiare nel tempo la geografia del Paese non può essere lasciata a un gruppetto di parlamentari e di politici in campagna elettorale permanente. Inoltre, ancor prima del referendum, lo ius soli dovrebbe essere materia di discussione e di concertazione con gli Stati della UE. Chi entra in Italia, infatti, entra in Europa."

Ed ecco il box confezionato a Grillo dall'impareggiabile redazione di Repubblica.it:

Il "pacco" confezionato da Repubblica.it a Beppe Grillo, immortalato alle 19.15
Fate attenzione: la notizia che sui muri di Pisa è comparsa un'orribile scritta contro la ministra Kyenge viene inserita accanto all'immagine di Grillo ed al suo distinguo sullo ius soli, che come si può vedere, non è una bocciatura tout court ma  una posizione assolutamente moderata e responsabile.
Il contrario di quel populismo demagogico che  Repubblica prima per anni gli ha contestato strumentalmente quale principale capo d'imputazione in una sorta di infinito processo mediatico, ma che adesso disinvoltamente brandisce come arma di distrazione di massa.
In ogni caso, cosa c'entra Grillo con la vergognosa scritta comparsa a Pisa??? 
Perché questo accostamento infamante???
Lo vogliamo dire senza tanti giri di parole. 
Quella compiuta questa volta da largo Fochetti non è solo l'ennesima porcata contro il M5S: è una mascalzonata bell'e buona!
Altre parole sono superflue.
 

venerdì 22 marzo 2013

Corriere e Repubblica non moderano, censurano!

In questi giorni, sia Repubblica che Corriere della Sera, i due maggiori quotidiani nazionali, hanno riempito pagine e pagine della loro foliazione accusando il blog di Beppe Grillo di censurare i commenti non graditi. 
Addirittura hanno riproposto, pubblicandole, intere schermate del sito in cui erano presenti commenti di personaggi che, prendendo spunto dall'episodio dei senatori del M5S che avevano votato per Grasso in contrasto con le decisioni del gruppo parlamentare, accusavano Grillo di ogni infamia equiparandolo rispettivamente e nell'ordine a Hitler, Mussolini, Stalin, ecc. ed altre galanterie di questo genere. 
Sì, parliamo (per l'ultima volta!) dei troll che, come abbiamo già ribadito, vanno debitamente filtrati, pena la destabilizzazione e il dissolvimento di ogni forum o altro ambiente virtuale di discussione collettiva.
Pure Michele Santoro, alla cui trasmissione non ci pentiamo abbastanza di aver contribuito finanziariamente con altri 100.000 sostenitori,  messa in onda nella passata stagione in multipiattaforma (emittenti locali + internet) e che, approdato a La7, di settimana in settimana, allestisce sempre la solita compagnia di giro (Vittorio Sgarbi, Lara Comi, Daniela Santanché, Massimo Cacciari, Giulio Tremonti, Alessandra Mussolini, per citarne solo alcuni, anche se iniziamo a sentire la mancanza di Cicchitto e La Russa o magari Gasparri) senza più la scusante di venire censurato dal clan di Arcore, ha lanciato un servizio curato dalla giovane Giulia Innocenzi che intervista un oscuro blogger, tal Andrea Guerrieri, che ha creato, così assicurano, il sito nocensura.eurosoft.net (qualcuno sa come raggiungerlo?!!!) dove pubblicherebbe tutti i commenti rimossi dal blog di Beppe Grillo utilizzando un apposito software da lui stesso predisposto: software che fotograferebbe di continuo le schermate di commenti per confrontarle immediatamente dopo e verificare se hanno subito cambiamenti e rimozioni. 
Veramente un impegno degno di miglior causa! 
Ma tant'è: la rete annovera personaggi di ogni risma, anche quelli decisamente bizzarri come questo blogger.
La cosa curiosa è che siti come Corriere.it o Repubblica.it praticano molto più efficacemente di Grillo la cosiddetta censura preventiva: il commento non gradito, pure se scritto consultando preventivamente il dizionario dell'Accademia della Crusca e il Galateo di Giovanni della Casa, viene immediatamente cestinato e non apparirà mai in rete. 
Così mentre ad esempio, sotto un pezzo che denigra o comunque mette in cattiva luce il M5S e i suoi protagonisti, sono ammesse tutte le offese possibili e immaginabili (basta che non scadano nel più truce turpiloquio), e censura non ce n'è; appena, però, si tratta di pubblicare commenti a margine di un pezzo sulle mirabolanti avventure del PD o di uno dei suoi massimi esponenti, lì la ghigliottina della censura preventiva scatta  puntuale e affilata.
E del giudizio appena appena critico non resta traccia, con buona pace del software più potente inventato dall'Archimede di turno che non può evidentemente rilevare ciò che non ha mai potuto avere neppure un attimo di notorietà in rete.
Vi invitiamo perciò a provare per verificare personalmente se raccontiamo panzane.
Lo stesso Marco Travaglio, ormai unica luce nel buio di Servizio Pubblico, di fronte allo scoop fantozziano della Innocenzi non ha potuto trattenere una risata di compatimento, precisando che la moderazione dei commenti è la prassi di qualsiasi sito che si rispetti. 
Così mentre il blog di Grillo modera i commenti, cioè li rimuove dopo che sono stati pubblicati (tanto da permettere comunque a qualche strano navigatore della rete di inventarsi giochini insulsi come quello di Guerrieri),  Repubblica.it e Corriere.it marciano imperterriti, sicuri e vincenti, con la censura preventiva, a prova di blogger e dell'acume della Innocenzi.

Rettifica del 25/03/13 h. 14.45: il blogger Andrea Guerrieri ci comunica l'indirizzo corretto del suo sito, che non è quello indicato da Servizio Pubblico (e da noi ripreso), ma il seguente: nocensura.eusoft.net .

domenica 17 marzo 2013

Il Corriere e i troll: chi è senza peccato scagli la prima pietra...

Naturalmente molti utenti sanno che cos'è un troll: per wikipedia "con il termine troll, nel gergo di internet si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi".
Da quando esiste la rete esistono i troll, fanno parte del folklore, da trattare amorevolmente seguendo ben precise regole del gioco. L'unica soluzione è la moderazione dei commenti: ovvero la loro inevitabile censura, una sorta di trattamento sanitario obbligatorio sul web.
Il Corriere della Sera, come Alice nel Paese delle Meraviglie,  adesso scopre che i commenti vengono moderati persino sul blog di Beppe Grillo. 
Non è mai troppo tardi!
Poco male,  se non ci fosse il piccolo particolare che uno dei siti che censura di più i commenti è  il Corriere .it assieme all'omologo Repubblica.it
Sarà una combinazione, sì, quella che si chiama una mostruosa congiuntura astrale. 
Ma è così: prendere (la censura) o lasciare (il sito).
E per subire la reprimenda censoria  non è necessario insultare nessuno, basta semplicemente esporre un commento, anche con tutti i crismi del galateo, che semplicemente non collima con la linea editoriale del giornale: ad esempio, se critichi efficacemente il PD o, in passato, il governo Monti, flop! Il tuo commento sparisce nei meandri della rete...
Ma c'è di più: pure i blogger embedded di Repubblica vengono censurati.
Clamorosa quella ai danni di una delle firme più in vista del quotidiano di Largo Fochetti, il matematico Piergiorgio Odifreddi, che qualche mese fa si vide sparire un suo post in cui riportava giudizi non esattamente lusinghieri contro il governo israeliano. 
Il matematico fu costretto repentinamente a chiudere il blog, anche se pochi giorni  dopo essersi congedato amaramente dai lettori, inopinatamente lo riaprì: potenza della logica matematica...
Quindi, carissimi media della Casta, non fingete di scandalizzarvi e finitela di scatenare la canea contro il leader del M5S: chi è senza peccato scagli la prima pietra.