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giovedì 10 dicembre 2009

E l'impareggiabile Piero si dissociò da se stesso

L’ex segretario Ds Piero Fassino intervistato quest’oggi da il Fatto Quotidiano in merito all’intercettazione della sua telefonata con Giovanni Consorte, presidente Unipol, che nel luglio 2005 gli annunciava la scalata in corso alla Bnl, intercettazione poi finita nel dicembre 2005 a Silvio Berlusconi, ad un certo punto della conversazione così risponde alla giornalista Wanda Marra:
"E’ certamente anomalo e per qualche aspetto anche inquietante che tutti coloro che vogliono usare fatti, informazioni o dossier per attaccare questo o quello sentano il dovere di farlo sapere al Presidente del Consiglio. Non credo che avvenga in nessun paese civile e normale. Come in nessun paese civile e normale capita che l’avvocato difensore del Presidente del Consiglio sia l’ispiratore di provvedimenti legislativi non di interesse generale ma del suo assistito. Nello stesso periodo della vicenda Unipol c’è stato un episodio sconcertante mai chiarito di invasione delle banche dati del ministero delle Finanze per rovistare nelle documentazioni fiscali e patrimoniali di Prodi. Ricordo che negli Usa un presidente, Nixon, per aver fatto spiare i suoi avversari politici ha dovuto dimettersi".

La giornalista lo incalza: "Alla luce di quello che sta dicendo, non crede che il Pd avrebbe potuto fare una scelta diversa rispetto al NoB.Day?"
Ed ecco la memorabile risposta di Fassino:
"Non ho detto che Berlusconi  deve dimettersi, ho solo fatto l’esempio di quel che succede in altri paesi. Noi abbiamo guardato con simpatia e fiducia alla manifestazione, nella quale c’era tanta gente nostra, oltre a dirigenti autorevoli e rappresentativi, come Bindi e Franceschini. Bersani ha avuto un atteggiamento di rispetto, ma non di dissociazione."

Dice e si contraddice appena dopo, impaurito dalle parole appena pronunciate, finendo per dissociarsi da se stesso.

Dunque, aveva visto lontano il regista Nanni Moretti quando, nell’ormai lontano febbraio 2002, vedendolo sul palco a piazza Navona insieme a Rutelli alla manifestazione dei girotondi, dopo averlo ascoltato, urlò: "Noi, mi dispiace dirlo, ma con questo tipo di dirigenti non vinceremo mai!"

Se Silvio Berlusconi si può permettere il lusso di attaccare ormai tutti i giorni gli altri poteri dello Stato è anche per colpa di politici spenti, che non hanno più nulla da dire al proprio elettorato, come l'impareggiabile Piero Fassino.