Il
Partito Democratico è da tempo un ibrido che non ha più nulla a che
vedere con gli ideali e i valori della sinistra. Almeno da quando ha
perso, alla luce del sole, anche nel nome, qualsiasi riferimento alla
sinistra. E' diventato il classico refugium peccatorum per i politici
della prima e seconda repubblica: nella migliore delle ipotesi, una
poderosa macchina del potere che dispensa incarichi, prebende,
raccomandazioni nell'apparato pubblico mentre asseconda gli istinti
famelici di amici imprenditori, lobbisti di ogni risma e provenienza,
faccendieri: una mafia capitale fatta sistema.
Di riferimenti ideologici alla base popolare non ha più alcun serio collegamento: in questi anni ha permesso alla tecnocrazia europea di sfasciare lo stato sociale avallando le scelte disastrose di Mario Monti e di chi, da Letta a Renzi, ne ha ricalcato le orme, senza neppure cercare di combattere con un minimo di rigore la corruzione, l'asfissiante burocrazia, i conflitti di interessi, la povertà sempre più dilagante.
La peggiore colpa è quella, tutta ideologica, di rinchiudersi nella gabbia dell'Euro, lasciando che lo smantellamento del tessuto economico venisse eterodiretto da Berlino e Parigi con una sorta di pilota automatico: i dirigenti del PD sono stati così i garanti del progressivo impoverimento del Paese, costruendo le proprie carriere proprio sull'impegno a lasciare che le regole europee ne strangolassero il vitale apparato produttivo. Non solo hanno tradito la propria storia, l'appartenenza ideologica ad una tradizione culturale laburista ma, quello che è peggio, hanno tradito il Paese, in tutte le sue componenti con la sola eccezione dei potentati economici e finanziari.
Matteo Renzi, in ciò, rappresenta l'apoteosi simbolica di questa mutazione genetica, del grande inganno perpetrato ai danni delle classi lavoratrici. Ma anche in Sel, personaggi come Vendola, sono privi della minima credibilità necessaria per poter dare avvio ad un nuovo corso, come la vicenda ILVA e le conversazioni con Archinà dimostrano in modo inequivocabile.
Landini in questo ha un compito enorme ed una responsabilità pesantissima da addossarsi: non deve e non può sbagliare!
Ma deve iniziare con il piede giusto: evitando di ripetere l'errore storico di Tsipras, di tentare di allentare il rigore europeo dentro la camicia di forza dell'Euro: cosa teoricamente e praticamente impossibile!
Studi, si prenda la necessaria pausa di riflessione: grazie al prezioso lavoro divulgativo del prof. Alberto Bagnai, chiunque è oggi in grado di comprendere a pieno il raffinato ma perverso meccanismo dell'Euro, progettato dalla Germania proprio per favorire il grande capitale a danno delle classi lavoratrici in tutta Europa, praticando un gigantesco dumping sociale che ha finito, come sovrappiù, per mettere fuori gioco le economie mediterranee, in primis la temibile concorrente Italia. Se ne capaciti e poi formuli una piattaforma politica coerente, apra il necessario dialogo con il M5S, ci consenta al più presto di votare per mandare a casa i responsabili politici di questo massacro sociale che non ha paragoni in 150 anni di storia unitaria!
Bersani e Vendola sono il problema, non la soluzione!
Di riferimenti ideologici alla base popolare non ha più alcun serio collegamento: in questi anni ha permesso alla tecnocrazia europea di sfasciare lo stato sociale avallando le scelte disastrose di Mario Monti e di chi, da Letta a Renzi, ne ha ricalcato le orme, senza neppure cercare di combattere con un minimo di rigore la corruzione, l'asfissiante burocrazia, i conflitti di interessi, la povertà sempre più dilagante.
La peggiore colpa è quella, tutta ideologica, di rinchiudersi nella gabbia dell'Euro, lasciando che lo smantellamento del tessuto economico venisse eterodiretto da Berlino e Parigi con una sorta di pilota automatico: i dirigenti del PD sono stati così i garanti del progressivo impoverimento del Paese, costruendo le proprie carriere proprio sull'impegno a lasciare che le regole europee ne strangolassero il vitale apparato produttivo. Non solo hanno tradito la propria storia, l'appartenenza ideologica ad una tradizione culturale laburista ma, quello che è peggio, hanno tradito il Paese, in tutte le sue componenti con la sola eccezione dei potentati economici e finanziari.
Matteo Renzi, in ciò, rappresenta l'apoteosi simbolica di questa mutazione genetica, del grande inganno perpetrato ai danni delle classi lavoratrici. Ma anche in Sel, personaggi come Vendola, sono privi della minima credibilità necessaria per poter dare avvio ad un nuovo corso, come la vicenda ILVA e le conversazioni con Archinà dimostrano in modo inequivocabile.
Landini in questo ha un compito enorme ed una responsabilità pesantissima da addossarsi: non deve e non può sbagliare!
Ma deve iniziare con il piede giusto: evitando di ripetere l'errore storico di Tsipras, di tentare di allentare il rigore europeo dentro la camicia di forza dell'Euro: cosa teoricamente e praticamente impossibile!
Studi, si prenda la necessaria pausa di riflessione: grazie al prezioso lavoro divulgativo del prof. Alberto Bagnai, chiunque è oggi in grado di comprendere a pieno il raffinato ma perverso meccanismo dell'Euro, progettato dalla Germania proprio per favorire il grande capitale a danno delle classi lavoratrici in tutta Europa, praticando un gigantesco dumping sociale che ha finito, come sovrappiù, per mettere fuori gioco le economie mediterranee, in primis la temibile concorrente Italia. Se ne capaciti e poi formuli una piattaforma politica coerente, apra il necessario dialogo con il M5S, ci consenta al più presto di votare per mandare a casa i responsabili politici di questo massacro sociale che non ha paragoni in 150 anni di storia unitaria!
Bersani e Vendola sono il problema, non la soluzione!
"Ho
molto rispetto per Bersani tuttavia quella casa, il Pd, è
antropologicamente, geneticamente, un organismo modificato ed è una casa
antropologicamente...
www.huffingtonpost.it
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