giovedì 8 settembre 2005

La leggenda del pianista sull'oceano mediatico

Finalmente la storia di Piano Man, l’uomo trovato mentre vagava confuso e fradicio in una remota spiaggia del Kent, si è conclusa; ma è stata la più incredibile delle conclusioni!
Perché tutto ci potevamo aspettare tranne che la notizia implodesse in maniera così disarmante: quello che era un talento della tastiera approdato sulle coste inglesi dal nulla in un mutismo quasi soprannaturale, altri non era che una ragazzo tedesco con propositi suicidi (fortunatamente abortiti in tempo!).
Abbiamo vissuto un’estate pensando al virtuosismo pianistico di questo ragazzo biondo, smunto e dallo sguardo tenero e lontano, grazie alla televisione che ha mandato in onda per giorni (a corredo della notizia) scene tratte da un bel film di qualche anno fa, per ritrovarcelo in fuga dall’ospedale psichiatrico, senza una sterlina, senza note musicali, con una famiglia in Germania…
Eppure tutti ci avevano assicurato che suonava divinamente quando veniva messo davanti ad un pianoforte: di più, quel suo modo di suonare così celestiale compensava ampiamente il suo mutismo!
E’ inutile ricordare che la notizia aveva fatto il giro del mondo: giro veramente inutile se, pare ormai certo, egli non sappia far altro che premere ossessivamente un paio di tasti! Non c’è da infierire su di lui e sulle sue difficoltà comunicative; quello che deve far preoccupare seriamente è che per mesi, sui maggiori canali d’informazione del mondo, è rimbalzata una enorme bufala.
Com’è potuto succedere? Forse la notizia era così suggestiva e così gradita alla gente comune, presa quotidianamente da ben altre contingenze, che chi l’ha immessa nel circuito mediatico, in fondo, ha compiuto un’opera buona: per qualche tempo, ci ha fatto sognare ad occhi aperti...
Eppure è inquietante pensare che i mass media, così facilmente, ci possano far prendere lucciole per lanterne!

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