Raccontano le cronache che Tony Blair dopo aver lasciato Downing Street si appresti a svolgere un incarico di particolare prestigio per riportare la pace in Medio Oriente per conto di alcuni Paesi tra cui Unione Europea e Stati Uniti: è come se all’improvvviso fosse diventato uomo di pace.E’ di questi giorni pure la notizia di una sua possibile conversione al cattolicesimo: insomma, sembrerebbe che per lui si sia spalancata la via illuminata verso Damasco. Non possiamo che rallegrarcene anche se resta il forte rammarico che questa illuminazione sia arrivata fuori tempo massimo.L’opinione pubblica vede impressa la sua immagine di ragazzino dallo sguardo di ghiaccio sullo sfondo dell’aeroporto delle isole Azzorre, quando quattro anni fa, insieme ai suoi compagni di giochi di guerra Bush e Aznar, diede avvio all’azione militare più devastante e sanguinosa dai tempi del Vietnam: da quel momento, con una potenza di fuoco enorme e sperimentando armi sempre più micidiali, si sono perpetrati crimini indicibili in Iraq che hanno fatto tornare indietro di qualche secolo quella che era il più moderno e occidentale Paese del Medio Oriente. La scusa era quella di trovare le famigerate armi di distruzione di massa che, secondo le loro dichiarazioni, avrebbero potuto essere utilizzate contro l’Occidente nel giro di qualche ora: armi che non sono mai state trovate mentre la distruzione di massa di un popolo è certificata ogni sera dai notiziari televisivi che trasmettono, ormai nell’indifferenza quasi generale, scene di morte e di disperazione. I tre delle Azzorre dovranno rispondere prima o poi di questa ecatombe di fronte ad una corte di giustizia internazionale: i tempi non sono ancora maturi, ma è evidente che una nuova Norimberga si profila all’orizzonte. In capo a 10 anni, la situazione geopolitica sarà completamente stravolta: la leadership americana, già ora in declino, sarà soppiantata da nuovi Paesi che sulla scena internazionale detterano l’agenda delle priorità su scala planetaria: il segno di questo passaggio non potrà che essere l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla vicenda irachena. Non basterà che i falchi di un tempo comincino a volare come colombe per sottrarli, si spera!, alle loro gravissime responsabilità.Resta per il momento lo sconcerto nel veder portare il ramoscello d’ulivo a chi ancora indossa la tuta mimetica…
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