Il ministro degli esteri Franco Frattini ha celebrato la Giornata della Memoria da par suo, attaccando duramente la trasmissione Anno Zero ed arrivando a dire che il suo conduttore, il giornalista Michele Santoro è antisemita.
Parole gravissime che confermano in pieno tutte le riserve sul capo della Farnesina: il politico sbagliato al posto sbagliato, nel momento sbagliato.
Grandi perplessità erano emerse da subito, sin da quando l’impareggiabile Frattini si faceva sorprendere in ameni posti di vacanza a commentare l’ultima crisi internazionale: memorabile la sua tenuta da sci a corredo dell’insipida dichiarazione sulla crisi israelo-palestinese durante le vacanze di Natale.
In queste settimane, funestate dalla sanguinosa operazione Piombo fuso che ha provocato un migliaio di morti, migliaia e migliaia di feriti, un’immane distruzione nella striscia di Gaza, la politica estera italiana è rimasta al palo, diretta in modo dilettantesco ed improvvisato, in un appiattimento imbarazzante sulle posizioni del governo israeliano.
Ma l’uscita che il ministro Frattini ha fatto oggi contro Michele Santoro non solo è una forma di grave intimidazione che un rappresentante del governo fa alla libera informazione ma denota come il capo del dicastero degli esteri non sia in grado di discernere tra antisemitismo e doverosa, legittima critica all’insensato uso della forza attuato dal governo di Tel Aviv.
Parole gravissime che confermano in pieno tutte le riserve sul capo della Farnesina: il politico sbagliato al posto sbagliato, nel momento sbagliato.
Grandi perplessità erano emerse da subito, sin da quando l’impareggiabile Frattini si faceva sorprendere in ameni posti di vacanza a commentare l’ultima crisi internazionale: memorabile la sua tenuta da sci a corredo dell’insipida dichiarazione sulla crisi israelo-palestinese durante le vacanze di Natale.
In queste settimane, funestate dalla sanguinosa operazione Piombo fuso che ha provocato un migliaio di morti, migliaia e migliaia di feriti, un’immane distruzione nella striscia di Gaza, la politica estera italiana è rimasta al palo, diretta in modo dilettantesco ed improvvisato, in un appiattimento imbarazzante sulle posizioni del governo israeliano.
Ma l’uscita che il ministro Frattini ha fatto oggi contro Michele Santoro non solo è una forma di grave intimidazione che un rappresentante del governo fa alla libera informazione ma denota come il capo del dicastero degli esteri non sia in grado di discernere tra antisemitismo e doverosa, legittima critica all’insensato uso della forza attuato dal governo di Tel Aviv.
E' un caso se questo governo si sia attirato durissime critiche addirittura da parte del segretario generale dell’Onu?
Lo stesso Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo oggi alle odierne celebrazioni in memoria delle vittime dell’Olocausto, pur esortando a non abbassare la guardia sul virus antisemita, ha ammonito di non speculare con le parole tacciando di antisemitismo coloro, e sono tanti, che criticano in tutto il mondo la violenza esercitata dal governo israeliano sulla popolazione palestinese: "l'operato del governo di Israele può risultare controverso ed essere legittimamente discusso."
Per molti, anche all’interno della società israeliana (valgono per tutti le parole pronunciate da David Grossman), la morte di centinaia di bambini per le bombe sganciate dall’aviazione israeliana è un orrore ingiustificabile: quelle povere creature non possono in alcun modo considerarsi, come invece ritiene il primo ministro israeliano Tzipi Livni, "vittime delle circostanze".
E’ proprio per non dimenticare mai il Male assoluto, per il rispetto che dobbiamo alle vittime del genocidio nazifascista, perpetrato sessant’anni fa contro milioni di ebrei, zingari, disabili, che pesa come una macchia indelebile sulla condizione dell’uomo moderno, che suona inaccettabile l’offesa rivolta da un ministro della Repubblica e la strumentalizzazione politica che ha fatto in questa giornata particolare.
Questa non è una gaffe, queste sono parole infamanti che offendono la coscienza di un popolo che sa sulla propria pelle cos’è l’antisemitismo e gli effetti devastanti della guerra e delle persecuzioni razziali.
Lo stesso Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo oggi alle odierne celebrazioni in memoria delle vittime dell’Olocausto, pur esortando a non abbassare la guardia sul virus antisemita, ha ammonito di non speculare con le parole tacciando di antisemitismo coloro, e sono tanti, che criticano in tutto il mondo la violenza esercitata dal governo israeliano sulla popolazione palestinese: "l'operato del governo di Israele può risultare controverso ed essere legittimamente discusso."
Per molti, anche all’interno della società israeliana (valgono per tutti le parole pronunciate da David Grossman), la morte di centinaia di bambini per le bombe sganciate dall’aviazione israeliana è un orrore ingiustificabile: quelle povere creature non possono in alcun modo considerarsi, come invece ritiene il primo ministro israeliano Tzipi Livni, "vittime delle circostanze".
E’ proprio per non dimenticare mai il Male assoluto, per il rispetto che dobbiamo alle vittime del genocidio nazifascista, perpetrato sessant’anni fa contro milioni di ebrei, zingari, disabili, che pesa come una macchia indelebile sulla condizione dell’uomo moderno, che suona inaccettabile l’offesa rivolta da un ministro della Repubblica e la strumentalizzazione politica che ha fatto in questa giornata particolare.
Questa non è una gaffe, queste sono parole infamanti che offendono la coscienza di un popolo che sa sulla propria pelle cos’è l’antisemitismo e gli effetti devastanti della guerra e delle persecuzioni razziali.
Nessuna tardiva rettifica può colmare l'abisso di quell'insulto.
Ci piacerebbe, una volta tanto, che il leader del Partito democratico, Walter Veltroni, invece di rintuzzare banalmente Berlusconi sulle sue continue battute infelici, senta il dovere di parlare in difesa di Michele Santoro e di chiedere le dimissioni del ministro.
Ci piacerebbe, una volta tanto, che il leader del Partito democratico, Walter Veltroni, invece di rintuzzare banalmente Berlusconi sulle sue continue battute infelici, senta il dovere di parlare in difesa di Michele Santoro e di chiedere le dimissioni del ministro.
E' in gioco, oltre l'onorabilità di un giornalista, la libertà di espressione di tutti noi.
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