Mentre Piazza S.Giovanni a Roma è stracolma, nonostante la pioggia e il freddo di una serata di pieno inverno, in attesa del discorso conclusivo del leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, un sentimento nuovo di libertà ritrovata, di speranza per il nostro Paese, si impossessa di milioni di Italiani, ormai certi che ci stiamo avvicinando ad un passaggio epocale della nostra storia unitaria.
E che questa sera, a Roma, si stia scrivendo una splendida e memorabile pagina di storia, che anticipa qualcosa di unico che sta per verificarsi dentro le urne.
Un nuovo miracolo italiano in cui al centro della politica torna la Costituzione e gli splendidi articoli della prima parte.
Torna il ricordo di un grande presidente, Sandro Pertini, che la Casta ha presto dimenticato.
Torna il piacere dell'onestà, l'idea di un Italia che si fa comunità, dove nessuno deve restare indietro.
La stampa italiana si scandalizza, grida al sopruso, perché giornalisti e telecamere sono stati in un primo momento lasciati fuori dal backstage e sistemati di fronte al palco, alla stregua delle centinaia di migliaia di cittadini che hanno invaso festosi la piazza.
E adesso gridano allo scandalo (titolo d'apertura domattina sui quotidiani di regime, c'è da scommetterci!) perché stasera, per la prima volta, ci vogliono far credere che intendevano, guarda un po', intervistare i candidati del Movimento 5 Stelle.
Ma hanno avuto tanto tempo per conoscerli e se ne sono sempre guardati bene dal farlo.
In questi mesi hanno preferito infangare il Movimento, diffamandolo quotidianamente.
Hanno usato i potenti mezzi a loro disposizione soltanto per trasfigurare mediaticamente gli sconosciuti Favia e Salsi a vittime dell'egocentrismo di Grillo e non per ciò che essi si sono effettivamente rivelati, ovvero dei mediocri opportunisti che non hanno esitato un momento a macchiare l'immagine del movimento in cui militavano, rinnegando regole conosciute da sempre.
Ma in tutti questi anni dov'era la stampa, dov'erano Repubblica e il Corriere della Sera? Quando, ad esempio, paragonavano Grillo che difendeva la gente della Val di Susa a pericoloso sovversivo mentre la protesta popolare contro la TAV diventava, nei loro reportage, un semplice problema di ordine pubblico, da affidare alle 'cure' dei corpi speciali della polizia.
Hanno dovuto aspettare che il Movimento di Grillo, sull'onda della giusta indignazione popolare contro la corruzione partitocratica e la somma incompetenza della Casta, diventasse prodigiosamente un gigante, per accorgersi che esso esisteva come movimento politico.
Hanno taroccato persino i sondaggi per nascondere la realtà: vi ricordate le previsioni fasulle di Nicola Piepoli?
E adesso gridano al reato di lesa maestà, alla libertà di stampa violata, quando per anni l'hanno impunemente svenduta per i loro sporchi giochi di potere!
Grazie Beppe, che ci regali finalmente il sogno di un'Italia migliore!
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