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venerdì 22 febbraio 2013

Grazie Beppe Grillo, che ci regali il sogno di un'Italia migliore!

Mentre Piazza S.Giovanni a Roma è stracolma, nonostante la pioggia e il  freddo di una serata di pieno inverno, in attesa del discorso conclusivo del leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, un sentimento nuovo di libertà ritrovata, di speranza per il nostro Paese, si impossessa di milioni di Italiani, ormai certi che ci stiamo avvicinando ad un passaggio epocale della nostra storia unitaria.
E che questa sera, a Roma, si stia scrivendo una splendida e memorabile pagina di storia, che anticipa qualcosa di unico che sta per verificarsi dentro le urne.
Un nuovo miracolo italiano in cui al centro della politica torna la Costituzione e gli splendidi articoli della prima parte.
Torna il ricordo di un grande presidente, Sandro Pertini, che la Casta ha presto dimenticato. 
Torna il piacere dell'onestà, l'idea di un Italia che si fa comunità, dove nessuno deve restare indietro.
La stampa italiana si scandalizza, grida al sopruso, perché giornalisti e telecamere sono stati  in un primo momento lasciati fuori dal backstage e sistemati di fronte al palco, alla stregua delle centinaia di migliaia di cittadini che hanno invaso festosi la piazza.
E adesso gridano allo scandalo (titolo d'apertura domattina sui quotidiani di regime, c'è da scommetterci!)  perché stasera, per la prima volta, ci vogliono far credere che intendevano, guarda un po', intervistare i candidati del Movimento 5 Stelle.
Ma hanno avuto tanto tempo per conoscerli e se ne sono sempre guardati bene dal farlo.
In questi mesi hanno preferito infangare il Movimento, diffamandolo quotidianamente. 
Hanno usato i potenti mezzi a loro disposizione soltanto per trasfigurare mediaticamente gli sconosciuti Favia e Salsi a vittime dell'egocentrismo di Grillo e non per ciò che essi si sono effettivamente rivelati, ovvero dei mediocri opportunisti che non hanno esitato un momento a macchiare l'immagine del movimento in cui militavano, rinnegando regole conosciute da sempre.
Ma in tutti questi anni dov'era la stampa, dov'erano Repubblica e il Corriere della Sera? Quando, ad esempio, paragonavano Grillo che difendeva la gente della Val di Susa a  pericoloso sovversivo mentre la protesta popolare contro la TAV diventava, nei loro reportage, un semplice problema di ordine pubblico, da affidare alle 'cure' dei corpi speciali della polizia.
Hanno dovuto aspettare che il Movimento di Grillo, sull'onda della giusta indignazione popolare contro la corruzione partitocratica e la somma incompetenza della Casta, diventasse prodigiosamente un gigante, per accorgersi che esso esisteva come movimento politico. 
Hanno taroccato persino i sondaggi per nascondere la realtà: vi ricordate le previsioni fasulle di  Nicola Piepoli?
E adesso gridano al reato di lesa maestà, alla libertà di stampa violata, quando per anni l'hanno impunemente svenduta per i loro sporchi giochi di potere!
Grazie Beppe, che ci regali finalmente il sogno di un'Italia migliore!

martedì 19 febbraio 2013

Ma che sta succedendo? Repubblica comincia ad abbassare i toni...

Merita senz'altro una segnalazione in tempo reale la prima parziale apertura di credito che il quotidiano la Repubblica, nell'edizione on line, fa oggi al Movimento 5 Stelle ed al suo leader Beppe Grillo, dopo anni di una sistematica campagna di disinformazione, particolarmente dura negli ultimi mesi, durante i quali l'ex comico è stato accusato, in modo totalmente gratuito e brutale, veramente di tutto. 
Questo blog, nel suo piccolo, più volte ha testimoniato gli attacchi al tempo stesso di una faziosità e di una sconsideratezza senza precedenti, portati avanti prendendo a spunto o spezzoni di frasi di Grillo estrapolate arbitrariamente da una sua uscita pubblica ovvero rilanciando, senza un minimo di vaglio critico e di contestualizzazione, notizie false riprese dalla rete e veri e propri insulti rivoltigli da avversari politici interni o esterni, montandoci sopra polemiche pretestuose e destituite di ogni fondamento. 
Il tutto guarnito con un apparato iconografico  scelto ad hoc per renderlo agli occhi del lettore frettoloso visivamente uno squilibrato e da commenti di contorno intrisi di un'acrimonia talmente ingiustificata e viscerale da sembrare evidentemente sospetta.
Il fondatore Eugenio Scalfari si è in questo distinto mostrando un livello di intemperanza così esacerbato, quasi per fatto personale, attrezzando in fretta e furia il suo giornale da frequentato crocevia della cultura lib-lab a macchina del fango: mutuando le stesse tecniche di comunicazione dei giornali della famiglia Berlusconi.
Un vero abominio mediatico.
Ma allora cos'è successo  perché i toni si siano all'improvviso così smorzati? Guardate la notizia di oggi ripresa dal sito di Repubblica on line:
In taglio centrale, compare per la prima volta in questa campagna elettorale l'onda lunga dello Tsunami Tour

C'è un pure reportage fotografico sulle piazze gremite di folla toccate dallo Tsunami Tour di Beppe Grillo, che, da trionfatore, si appresta a concludere venerdì la maratona elettorale a Roma, proprio a Piazza San Giovanni, traguardo storico delle adunate di sinistra.
Va a finire che i sondaggi, tenuti segreti in queste ore all'opinione pubblica, registrino intenzioni di voto tra gli elettori che spingono ancora più su il M5S, verso un'affermazione elettorale sicuramente senza precedenti  nella storia d'Italia?
E che per questo, dovendo fra soltanto sei giorni, volenti o nolenti, fare i conti in Parlamento con una pattuglia nuova di zecca di 100-200 tra giovani deputati e senatori, un briciolo di saggezza e di opportunismo abbia consigliato Bersani, Scalfari e c. ad abbassare finalmente i toni?
L'Home page di Repubblica alle ore 19,30