martedì 20 marzo 2018

Uscire dall'Euro? La cosa più facile del mondo...


 Su Byoblu, l'intervento dell'economista Marco Saba:


Al di là del merito della proposta, che comunque sembra molto valida, l'intervento di Marco Saba riesce con poche battute finalmente a smontare la tesi principale degli euristi secondo la quale, a questo punto, a prescindere dal giudizio che si possa dare sulla decisione di aderire alla moneta europea a suo tempo presa dalla nostra classe dirigente, ormai sarebbe materialmente impossibile o tecnicamente improponibile (perché troppo difficoltoso) tornare indietro.
Se ne trae invece il fermo convincimento che i grandi media, accampando difficoltà tecniche (che o non esistono o comunque sono facilmente superabili!), stanno al gioco di chi, piuttosto, difende l'euro sulla base di motivazioni squisitamente politiche, ma che non ha il coraggio di ammettere.
In altri termini: chi ci dice che è impossibile uscirne lo fa soltanto perché politicamente non riesce a trovare ragioni sufficienti a sostegno della moneta unica e si rifugia truffaldinamente nel tecnicismo per eludere le vere ragioni, inconfessabilmente politiche, della propria sudditanza al feticcio dell'euro. A questo punto sussistono tutti i dubbi per ritenere che l'asservimento dell'economia italiana ai diktat europei non sia stato un mezzo ma il fine ultimo dell'adesione all'euro: una cessione della sovranità nazionale fatta surrettiziamente in palese violazione della carta costituzionale, senza mai interpellare i cittadini.
Sorge un sospetto, atroce: va a finire che c'è del dolo, non semplicemente colpa, nell'aver voluto rinunciare alla sovranità monetaria? E che possa pendere sul capo di qualcuno l'accusa di collaborazionismo?

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