giovedì 3 febbraio 2022

Come sono caduti in basso...

Se la comunicazione mainstream utilizza il tempio assoluto dell'effimero, il Festival di Sanremo, per irridere le vittime dei farmaci genici, evidentemente è perché sente la necessità di impedire in ogni modo che sul tema si apra un vero dibattito, da cui già sa in partenza di uscire con le ossa rotte e... la credibilità sotto le scarpe!
Perciò è costretta a sviare l'attenzione generale dalla durezza dei fatti per puntare sulla sfera soggettiva delle persone, in modo che indirizzando la potente macchina del fango contro di queste, raggiunga pure l'obiettivo di far scomparire dai radar quella realtà, di cui sa di essere in buona parte responsabile.
Dall'oggettività di questioni che esigono un'attenta analisi scientifica e da cui però potrebbero  emergere pesantissime responsabilità sul piano penale e civile per alcuni uomini del nostro apparato istituzionale, si opta quindi per la via, molto più spiccia, del pubblico ludibrio nei confronti di chi ha il torto imperdonabile di averne fatto reiterata denuncia.
Si lascia quindi alla canea mediatica il compito di scatenarsi contro le vittime affidando a ciascun protagonista della scena un ben preciso ruolo.
A Fiorello e Amadeus  è toccata una delle parti più rivoltanti: prendersi gioco insulsamente delle vittime dei farmaci genici, attraverso un umorismo di plastica, congegnato ad hoc per oltrepassare il limite del cattivo gusto e sconfinare nell'abiezione.
Ovviamente, Fiorello e Amadeus ne sono lucidi interpreti  e, se sono arrivati a tanto, è perché hanno deciso evidentemente di anteporre la loro carriera professionale (e i conseguenti benefit) alla propria dignità, illudendosi così di preservare sia l'una che l'altra.
Hanno sicuramente sbagliato i calcoli dimostrando però di possedere una scorza abbastanza dura da non farsene soverchi scrupoli.
Del resto, si sa, il mondo dello spettacolo non è propriamente il regno delle anime candide e dei buoni sentimenti: il duo sanremese ha l'unico merito di avercelo confermato.

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