L'attacco della marina militare israeliana alle navi pacifiste in viaggio verso Gaza con gli aiuti umanitari che ha provocato almeno 19 morti, è un attentato terroristico avvenuto con la totale copertura morale e politica (e come potrebbe essere diversamente?) del governo di Tel Aviv.
Infatti, deliranti e raggelanti appaiono, in queste ore, le giustificazioni dei politici israeliani che, già per questo, andrebbero immediatamente messi in stato d'accusa da una corte di giustizia sotto l'egida dell'ONU per terrorismo e crimini contro l'umanità.
Non c'è possibilità di dare una qualche attenuante ad un gesto irresponsabile che, anche sul piano dei rapporti internazionali, sembra teso al solo obiettivo di smantellare i delicati equilibri mediorientali per spingere i paesi dell'area verso una guerra pericolosissima e dalle conseguenze imprevedibili.
Un'azione sanguinosa e vigliacca, quella compiuta dal governo di Tel Aviv, che rende Israele, agli occhi dell'opinione pubblica internazionale, uno stato canaglia; progettata e messa in atto nel totale disprezzo di qualsiasi autorità internazionale.
Speriamo che il mondo intero esprima con solennità una condanna forte e unanime di questa strage di stato, per stroncare sul nascere la deriva terroristica che i governanti israeliani hanno impresso alla politica estera del loro paese.