Accanto allo sgomento ed al sentito cordoglio per le vittime di questa ennesima tragedia italiana, la sensazione di questi momenti è che la macchina dei soccorsi si sia mossa con forte
ritardo: la prima squadra dei VVFF ha raggiunto Amatrice solo alle 7 di
stamane, ovvero 3 ore e mezza dopo la scossa. Molti hanno fatto presente
che i primi soccorritori erano sprovvisti di pale, guanti, quanto
necessario in questi casi.
Per essere una macchina che dovrebbe essere ben rodata, la protezione civile ha mostrato imperdonabili défaillance, specie se consideriamo che le condizioni meteo sono decisamente favorevoli.
Diamo atto a quanti oggi si stanno dannando l'anima rischiando la propria incolumità fisica per prestare un soccorso più che generoso ma l'organizzazione collettiva ha certamente fallito sul piano della comunicazione: nonostante una selva di siti costituiti ad hoc per dare alle popolazioni un'informazione tempestiva, per un paio d'ore si sono quasi ignorati i contorni del sisma; fra l'altro, la maggior parte delle webcam era offline!
Per essere una macchina che dovrebbe essere ben rodata, la protezione civile ha mostrato imperdonabili défaillance, specie se consideriamo che le condizioni meteo sono decisamente favorevoli.
Diamo atto a quanti oggi si stanno dannando l'anima rischiando la propria incolumità fisica per prestare un soccorso più che generoso ma l'organizzazione collettiva ha certamente fallito sul piano della comunicazione: nonostante una selva di siti costituiti ad hoc per dare alle popolazioni un'informazione tempestiva, per un paio d'ore si sono quasi ignorati i contorni del sisma; fra l'altro, la maggior parte delle webcam era offline!
Prova ne
sia che per tutta la notte l'unica fonte d'informazione pubblica è
stata RaiNews24 che indicava erroneamente, nel sottopancia a video, una scossa
di magnitudo 6.4 nei pressi di Perugia. Siamo pure arrivati al paradosso che
la conduttrice in studio tentasse di far interloquire al telefono il
sindaco di Amatrice con il responsabile della Protezione Civile per la
prima richiesta d'aiuto.
Consideriamo che l'area interessata è scarsamente popolata, coinvolge pochi comuni ed è situata a soli 100 chilometri dalla Capitale: la zona è sì montana, ma non particolarmente impervia.
Che cosa ci manca per non ripetere sempre gli stessi errori? Quante vite umane avremmo potuto strappare alla morte con una migliore pianificazione dei soccorsi? E' mai possibile che un ospedale che funge da punto di primo soccorso venga dichiarato inagibile??