In Italia, le parole vengono spesso intenzionalmente utilizzate dai poteri che contano nel senso contrario rispetto al loro significato originale: come in altra occasione abbiamo potuto osservare, si parla di riforma delle pensioni per ridurre i trattamenti previdenziali ai cittadini, di riforma fiscale per aumentare la pressione di imposte e tasse, di riforma sanitaria per tagliare i servizi ai pazienti... di esempi simili se ne potrebbero fare molti altri.Adesso ce n'è un'altra di perla: è in corso di approvazione il Codice della sicurezza alimentare.Leggete la notizia direttamente dalla fonte, il Corriere della sera on line; i seguenti stralci sono riportati solo per far capire di che cosa si tratta:"Le cozze infettate dal virus dell'epatite o, peggio, dal vibrione del colera potrebbero «costare» solo una multa a chi le alleva, pesca e offre in vendita ai consumatori. Da 10mila a 80mila euro al massimo, una volta provata la buona o cattiva fede dell'«inquinatore». Nessun reato penale, nessuna sanzione come il carcere, previsto dalla legge 283 del 1962 attualmente in vigore. La depenalizzazione è inserita nel nuovo Codice della sicurezza alimentare predisposto dal Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del ministero della Salute. La bozza del Codice (un decreto legislativo) è stata sottoposta all'esame delle Regioni e dovrà essere discussa al tavolo Stato-Regioni (...)""(...) il punto 3 dell'articolo 64 del Capo VI del Codice punisce con una multa da 10mila a 100mila euro (la sanzione più alta prevista dal Codice) «chi comunica o diffonde anche a mezzo stampa informazioni suscettibili di creare panico o allarmismo tra i consumatori». Attenzione: non notizie false, ma solo suscettibili di creare allarmismo. Suona come un «bavaglio» all'informazione che, come è noto, è base della prevenzione e della capacità del consumatore di sapersi autotutelare."
Ecco perchè l'opinione pubblica non può mai abbassare la guardia: nulla è definitivamente conquistato!
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