mercoledì 3 ottobre 2007

La moglie di Berlusconi nel Partito Democratico??

Purtroppo ancora una volta la realtà ha superato l'immaginazione: il candidato favorito alla segreteria del costituendo partito democratico Walter Veltroni intenderebbe far entrare nella propria squadra Veronica Lario, moglie di Berlusconi.
Sentite cosa dice in un'intervista alla giornalista Maria Latella sul settimanale A: «Ci sarebbe una donna che non so come collocare nel nostro panorama politico, e di cui conosco le curiosità culturali...». «L'ho incontrata qui in Campidoglio e mi sembra abbia due caratteristiche rare, entrambe utili a questo Paese: è open minded, curiosa e ha una grande autonomia intellettuale. Mi sembra una personalità di primissimo piano».
Il kennediano Veltroni non trova di meglio che andare a fare campagna acquisti presso la squadra avversaria, addirittura a casa del Mister.
Al di là delle qualità personali della signora Berlusconi, che nessuno vuole mettere in discussione nè semplicemente dibattere, la scelta veltroniana è sintomatica di un modo di far politica che ormai è anni luce lontana dalla vita dei cittadini, qualcosa che con la democrazia rappresentativa ha sempre meno a che fare.
Ormai c'è un'oligarchia che a destra come a sinistra si perpetua indifferente agli umori del Paese, alle sue istanze, alle sue passioni, ai suoi bisogni.
Questa sì è la vera antipolitica, altro che la passione civile di Grillo!
Senza i loro costosissimi stati maggiori (naturalmente tutti spesati dal contribuente), tanti uomini politici non avrebbero più alcun seguito, ciechi nel loro narcisismo opportunista, sensibili solo al fascino dello star system.
E' la politica spettacolo che vorrebbe farci credere che si possa governare senza ideali, senza obiettivi, senza conflitti con un continuo restyling comunicativo che nasconde l'inerzia dei suoi protagonisti e che di fatto affida la regia del Paese al potere economico; il quale, dietro le quinte, non solo dirige la rappresentazione ma scrive pure la sceneggiatura, cioè detta l'agenda politica che fa poi leggere attraverso la radio, i giornali, la televisione.
Prova ne sia che tra il governo di centrodestra e quello di centrosinistra le differenze siano state finora più apparenti che reali, incentrate prevalentemente sullo stile comunicativo.
Ecco perchè la disaffezione alla politica è così generale e gli umori degli elettori così cupi.
L'idea veltroniana è l'ennesimo pugno nello stomaco nei confronti di chi, soltanto un mese fa, ha affollato le piazze d'Italia invocando con Beppe Grillo il recupero di un minimo di decenza nella vita pubblica.
Ma ormai la politica batte altre strade e gira al largo dalle piazze.

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