I fatti accaduti in queste ore alla procura di Catanzaro con l'inchiesta del pm De Magistris sottratta d'ufficio al suo titolare stanno provocando grave sconcerto nei tanti cittadini che ancora si sforzano di credere di vivere in uno Stato di diritto.
Per fugare i tanti dubbi che si affollano su questa giustizia che troppo spesso agisce con il bastone e la carota, lasciando questa soltanto ai potenti, urge il pronunciamento del Presidente della Repubblica che, è bene ricordarlo, è anche Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura; cioè l'organo costituzionale investito direttamente dalla vicenda che vede Mastella promotore come ministro della giustizia di un'azione disciplinare contro il pm che indaga su di lui.
CSM che è stato leso nei suoi poteri proprio dall'iniziativa della procura generale di Catanzaro.
Situazione gravissima di cortocircuito istituzionale che richiede non solo l'intervento della massima autorità dello Stato ma impone alla classe politica di chiarire se, al di là delle contingenze, difende le proprie prerogative di casta o è dalla parte di chi chiede chiarezza e soprattutto uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.
Speriamo che l'intervento del Capo dello Stato sia tempestivo e chiarificatore, in grado cioè di diradare la nebbia di un conflitto istituzionale che vede contrapposti pezzi del governo, della classe politica e della magistratura e, lasciato in un isolamento pericolosissimo, il pm di Catanzaro, colpevole, allo stato degli atti, soltanto di aver posato lo sguardo investigativo troppo in alto.
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