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lunedì 5 novembre 2018

Perché sospendere i termini di prescrizione dopo il giudizio di 1° grado è doveroso


Sospendere i termini di prescrizione dopo il giudizio di 1° grado è un intervento legislativo doveroso e quanto mai auspicabile. Perché la prescrizione deve essere l'eccezione, panacea terminale di una macchina della giustizia malata e che va risanata, e non la speranza a cui aggrapparsi come alla dea bendata.
Quello che bisogna prefiggersi è accelerare l'iter processuale, migliorando l'organizzazione degli uffici giudiziari e rimpinguando gli organici.
Se l'ingolfatura avviene in Cassazione, sarà il caso di aggiungere alle attuali sette sezioni ordinarie almeno altre tre di nuova attivazione per smaltire il pregresso e razionalizzare l'organizzazione del lavoro per il futuro.
A quel punto molti imputati, capita l'antifona, si risparmierebbero il ricorso in Cassazione non potendo più contare sulla gligliottina della prescrizione; e il carico di lavoro per la suprema Corte si normalizzerebbe.
Basterebbe che il provvedimento sulla prescrizione sancisse una sorta di "whatever it takes", ovvero 'come Stato di diritto, faremo di tutto sul piano degli investimenti e della gestione delle risorse umane affinché ogni cittadino rinviato a giudizio lo ottenga presto e definitivo, in tempi certi e contingentati'.
L'impostazione di Palma e Becchi, autori di un intervento su Libero di ieri 4 novembre, invece, adombra implicitamente che la tutela dell'imputato non sia prioritariamente quella di migliorare le procedure e di arrivare presto alla definizione delle sue responsabilità ma consista piuttosto nel lanciargli in extremis la ciambella di salvataggio del 'fuori processo': cosa che prefigura un privilegio per chi può permettersi di tirarla a lungo, contro ogni ragionevole evidenza già emersa in dibattimento, spendendo senza risparmio sulle spese legali e giudiziarie.
Mentre il cittadino senza santi in paradiso, che già oggi riesce a malapena a sopravvivere in tempi tanto difficili, è costretto a rinunciarvi.
Un evidente schiaffo al principio costituzionale di uguaglianza dell'art. 3 della Costituzione: a proposito di ciò che sostengono gli autori dell'eventuale incostituzionalità di una norma che sospenda i termini di prescrizione in 1°grado...
E tale iniziativa del ministro della Giustizia, il deputato del M5S Alfonso Bonafede, ovvero la statuizione di una giustizia veramente uguale per tutti (a prescindere dal portafoglio!), sarebbe una "follia da malati di giacobinismo"?
In tanto tra pochi giorni godiamoci la prescrizione dei reati per i responsabili in 1° grado della strage di Viareggio... Le famiglie delle vittime sicuramente festeggeranno perché è stato salvaguardato il principio della "ragionevole durata"!