sabato 24 marzo 2018

La purga di Massimo Gramellini


Vergognosa trasmissione stasera su RaiTre di Massimo Gramellini che ironizza sulla elezione di Fico e Casellati alla presidenza di Camera e Senato, cercando di mettere in luce il fatto che il voto elettorale sarebbe stato tradito dalla nomina della più berlusconiana di tutti al Senato, insinuando che il M5S abbia rinnegato la sua idiosincrasia nei confronti di Berlusconi.
Poi fa vedere che l'unica cosa che avrebbe fatto la giunta Raggi oggi a Roma è di occultare il murales che rappresenta un surreale bacio tra Di Maio e Salvini, fotografato dai quotidiani della partitocrazia.
Questo non è servizio pubblico è pubblica gogna organizzata da giornalisti di area piddina.
Ah, dimenticavo: chi è l'ospite chiamato a commentare le nomine di oggi? Ma naturalmente, una persona veramente super partes, il direttore di Repubblica Mario Calabresi, quello della fake news sulla chat whatsapp tagliata tra Di Maio e Raggi, di cui non ha mai chiesto scusa.
Bisognerà il prima possibile mettere mano alla Rai, oggi occupata manu militari dal PD.

Il cammello è passato per la cruna dell'ago: il cittadino Roberto Fico presidente della Camera!!!

Roberto Fico presidente della Camera: bellissima notizia. Grandissima soddisfazione: oggi si festeggia!
Uno vale uno: uno di noi, senza appartenere alla nomenklatura, senza natali illustri, un figlio del popolo, è diventato terza carica dello Stato.
Senza il M5S tutto questo sarebbe stato impossibile.
Dopo 70 anni il cammello è passato per la cruna dell'ago.
Evviva!!!

martedì 20 marzo 2018

Uscire dall'Euro? La cosa più facile del mondo...


 Su Byoblu, l'intervento dell'economista Marco Saba:


Al di là del merito della proposta, che comunque sembra molto valida, l'intervento di Marco Saba riesce con poche battute finalmente a smontare la tesi principale degli euristi secondo la quale, a questo punto, a prescindere dal giudizio che si possa dare sulla decisione di aderire alla moneta europea a suo tempo presa dalla nostra classe dirigente, ormai sarebbe materialmente impossibile o tecnicamente improponibile (perché troppo difficoltoso) tornare indietro.
Se ne trae invece il fermo convincimento che i grandi media, accampando difficoltà tecniche (che o non esistono o comunque sono facilmente superabili!), stanno al gioco di chi, piuttosto, difende l'euro sulla base di motivazioni squisitamente politiche, ma che non ha il coraggio di ammettere.
In altri termini: chi ci dice che è impossibile uscirne lo fa soltanto perché politicamente non riesce a trovare ragioni sufficienti a sostegno della moneta unica e si rifugia truffaldinamente nel tecnicismo per eludere le vere ragioni, inconfessabilmente politiche, della propria sudditanza al feticcio dell'euro. A questo punto sussistono tutti i dubbi per ritenere che l'asservimento dell'economia italiana ai diktat europei non sia stato un mezzo ma il fine ultimo dell'adesione all'euro: una cessione della sovranità nazionale fatta surrettiziamente in palese violazione della carta costituzionale, senza mai interpellare i cittadini.
Sorge un sospetto, atroce: va a finire che c'è del dolo, non semplicemente colpa, nell'aver voluto rinunciare alla sovranità monetaria? E che possa pendere sul capo di qualcuno l'accusa di collaborazionismo?

domenica 18 marzo 2018

Quella mattina del 16 marzo...



Chissà se sapremo mai la verità sulla strage di via Fani e sull'uccisione di Aldo Moro: da questa preziosa testimonianza se ne deduce che chi possiede le carte e le bobine delle parole di Moro in quei 55 giorni detenga un potere tanto inconfessabile quanto decisivo nel condizionare ancora oggi pesantemente la nostra vita politico-istituzionale, con ripercussioni internazionali tutte ancora assolutamente da definire. 
La verità di comodo che è stata proposta agli Italiani in questi anni, affinché di quella stagione non si parli più, presenta così tante crepe e contraddizioni che la sola cosa di cui ancora oggi si può essere certi è che essa sia stata studiata a tavolino per nasconderne una molto più atroce ma obiettiva e solida, che tuttavia resta impronunciabile perché ritenuta dalla nostra classe dirigente moralmente, politicamente e socialmente insopportabile. 
Tuttavia, questo Paese resterà in una condizione di inferiorità psicologica e di sudditanza internazionale finché non sarà stata fatta una buona volta giustizia di tutto il cumulo di menzogne che ci è stato propinato in tutto questo tempo grazie alla connivenza, se non ad una vera e propria complicità, dei media e dei tanti operatori dell'informazione che, nonostante le numerose acquisizioni probatorie già raggiunte, fingono spudoratamente di non saperne nulla. 
Il vento nuovo che sale dirompente dalle coscienze degli Italiani, come testimonia il voto del 4 marzo, deve trovare una risposta anche attraverso una ricostruzione finalmente attendibile di quei foschi eventi e dei suoi reali inquietanti protagonisti. Non solo a livello giudiziario, ancora estremamente lacunoso al limite dell'aneddotico, ma storico-politico. 

Un senso di grande riconoscenza per l'alto valore civile del loro impegno, va tributato a quanti, come Gero Grassi, spendono le loro energie per afferrare, frammento dopo frammento, mettendo a repentaglio la propria stessa incolumità fisica, una verità che chi ha criminalmente concepito e realizzato ha voluto poi distruggere con pari disumanità e lo stesso furore eversivo.

Un ringraziamento particolare, calorosissimo, va a Claudio Messora ed alla squadra di Byoblu per aver squarciato con un lampo la notte nucleare in cui un potere occulto ci ha condannato da decenni a restare, finché non troveremo il coraggio e l'indignazione giusta per riportare noi stessi e la vita delle nostre Istituzioni alla luce del sole.
Solo così saremo liberi e potremo guardare al futuro della nostra comunità con maggiore fiducia, anche nel segno della lezione che Aldo Moro ci ha lasciati.


martedì 31 ottobre 2017

Il Rosatellum-bis battezza il voto a frammentazione

Purtroppo Mattarella ha promulgato la nuova vergognosa legge elettorale: lo scrive Repubblica, anche se i giornali fanno a gara nell'occultare la notizia. [Errata corrige delle ore 13,00 del 1°/11/2017: forse a causa di un misunderstanding, ma Mattarella sembra che non abbia firmato ancora. Ce ne scusiamo con i lettori]
Eppure sono evidenti i profili di incostituzionalità del doppio voto: ad es., l'elettore vota solo un candidato all'uninominale, ritenendo che nessuna lista ad esso collegata meriti il suo appoggio, ma quel voto viene per magia duplicato nella quota proporzionale, per giunta secondo il peso che ogni singola lista avrà sulla base dei voti effettivamente espressi.
Insomma, è come se il suo voto maggioritario raddoppiasse per poi frammentarsi in più liste nella quota proporzionale.
Come non vedere che questo sistema travisa completamente la volontà dell'elettore è questione che solo un maxiesperto come Cesare Pinelli potrebbe spiegarci: non è un caso che egli venga intervistato da Repubblica, alla spasmodica ricerca di qualcuno che difenda la legittimità di una legge folle!
E' vero, è la politica a decidere come governare il voto in uscita: purché lo faccia con buonsenso. Il voto a frammentazione non lo è!

domenica 5 marzo 2017

Ennesimo autogol di Renzi dalla Gruber

Grillo, ancora una volta, ha colto nel segno.
Che cosa voleva dire Renzi quando, riferito a suo padre, si è così espresso dalla Gruber: "Se colpevole, pena doppia per lui!"?
Tutti, ma proprio tutti, hanno capito che mentre difendeva a spada tratta il fido scudiero Lotti, non altrettanto si sentiva in animo di fare per il proprio genitore.
Giustissima osservazione di Grillo che in quel frangente Renzi avesse rottamato il padre: è quello che ha fatto credere a tutti, giornalisti di area amica compresi, ritenendo in totale buona fede che da parte sua ci fosse una presa di distanze da papà Tiziano.
Invece, per rintuzzare l'osservazione perspicace di Grillo, ha dovuto ammettere che la sua era solo una provocazione: ovvero, sotto i riflettori del talk show, ci stava semplicemente prendendo in giro!
Ennesima conferma che dice quello che non pensa e pensa quello che non dice: Italiani, state sereni!