Interessantissima l’intervista a Walter Veltroni, leader del Partito democratico, che Massimo Giannini propone oggi ai lettori di Repubblica. Ne riproponiamo forse lo stralcio più significativo, quando, alla domanda se sarebbe disposto a farsi da parte nell’impossibilità di sanare le fratture interne al partito, così risponde:
"Considero gli interessi generali più importanti di quelli personali. Ho sempre lavorato per il bene di questa "creatura", un partito riformista di massa, una forza del 34% che in Italia non è mai esistita se non nella breve parentesi del primo governo Prodi, tra '96 e '98. In meno di un anno i risultati sono stati straordinari. La Summer School è stata un successo. La nostra tv sta andando benissimo. Il Circo Massimo è stato un trionfo. Abbiamo vinto le elezioni in Trentino e in Alto Adige. Abbiamo gioito per la vittoria di Obama, perché qui qualcuno aveva intuito che era uno straordinario seme di futuro. Siamo risaliti di 4 punti nei sondaggi mentre Berlusconi ha cominciato a cadere. Insomma, tutto stava andando per il meglio. Ho chiesto ai segretari regionali due giorni fa: cosa diavolo è successo in pochi giorni?".
Veltroni si lusinga immaginandosi una situazione politica inesistente, sfoggiando un ottimismo fuori luogo, esaltando successi surreali che agli occhi dei suoi simpatizzanti appariranno soltanto aria fritta.
Il riferimento alla vittoria di Barack Obama è poi un capolavoro di comicità, quasi che l’avesse rubata a Maurizio Crozza.
Quando la realtà supera la satira.
"Considero gli interessi generali più importanti di quelli personali. Ho sempre lavorato per il bene di questa "creatura", un partito riformista di massa, una forza del 34% che in Italia non è mai esistita se non nella breve parentesi del primo governo Prodi, tra '96 e '98. In meno di un anno i risultati sono stati straordinari. La Summer School è stata un successo. La nostra tv sta andando benissimo. Il Circo Massimo è stato un trionfo. Abbiamo vinto le elezioni in Trentino e in Alto Adige. Abbiamo gioito per la vittoria di Obama, perché qui qualcuno aveva intuito che era uno straordinario seme di futuro. Siamo risaliti di 4 punti nei sondaggi mentre Berlusconi ha cominciato a cadere. Insomma, tutto stava andando per il meglio. Ho chiesto ai segretari regionali due giorni fa: cosa diavolo è successo in pochi giorni?".
Veltroni si lusinga immaginandosi una situazione politica inesistente, sfoggiando un ottimismo fuori luogo, esaltando successi surreali che agli occhi dei suoi simpatizzanti appariranno soltanto aria fritta.
Il riferimento alla vittoria di Barack Obama è poi un capolavoro di comicità, quasi che l’avesse rubata a Maurizio Crozza.
Quando la realtà supera la satira.
2 commenti:
ce ne sono diversi che si abbandonano a facili ottimismi
Concordo... ma un politico di vertice dovrebbe dimostrare di possedere antenne più sensibili dell'uomo comune!
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