I sondaggi come dice Berlusconi hanno sempre ragione.
Se vogliamo sapere quale sia l'indice di gradimento a livello internazionale dell'Italia di Silvio Berlusconi basta accendere la tv e vedere la china pericolosa che hanno imboccato gli indici di Borsa.
Oggi è stato l'ennesimo tonfo: - 6,80% per l'indice FTSE MIB della Borsa di Milano.
Sarebbe il solito titolo di prima pagina per i quotidiani di domani e per i TG della sera, se non fosse che questa storia dura da troppo tempo, praticamente dall'inizio dell'estate di un 2011 che verrà ricordato come l'annus horribilis della finanza internazionale: dubitiamo che il 2012 possa fare di peggio, nonostante le più fosche previsioni.
E' un crollo globale ma di dimensioni assolutamente straordinarie per l'Italia. Le nostre banche, zeppe di titoli di Stato, vedono le loro quotazioni scivolare nel baratro: oggi Intesa S.Paolo segna -15,80%, Unicredit -12,44%, MontePaschi -10,20%.
Lo spread con i bund tedeschi è volato oltre i 450 punti!
Certamente non è tutta colpa di Berlusconi, anche se l'uomo di Arcore in questi anni ci ha messo del suo per renderci ridicoli e inaffidabili sulla scena mondiale: il direttorio Sarkozy Merkel di questa estate nasce proprio dalla crisi di leadership del nostro governo.
La lettera della BCE di agosto e la lettera d'intenti della settimana scorsa a firma del Cavaliere, per giunta senza l'avallo del suo ministro del Tesoro, la dicono lunga sul vulnus inferto dall'eurocrazia alle istituzioni di casa nostra.
Adesso è inutile piangere sul latte versato: se le istituzioni italiane avessero funzionato, ci saremmo risparmiati l'anno peggiore del berlusconismo, quello che va dalla fiducia del 14 dicembre votata da Scilipoti all' ultima ottenuta con 1 solo voto di maggioranza il 14 ottobre: dieci mesi vissuti pericolosamente, diventando la barzelletta d'europa, mentre la gente qui in Italia è sempre più impaurita, preoccupata per la mancanza di futuro.
Paradossalmente, questo gravissimo stato di cose si è potuto conservare così imbalsamato fino ad oggi, grazie alla totale indifferenza della politica, a dispetto dei suoi ormai intollerabili teatrini.
Grazie ad un'opposizione vergognosa, che in questi anni ha rubato lo stipendio né più né meno dei politici di maggioranza, tanto da presentarsi ora agli elettori senza uno straccio di programma, una sola idea di cambiamento, un'agendina per i primi cento giorni: un vero naufragio prima ancora che politico, intellettuale, culturale e, perché no, morale.
Che Bersani, D'Alema, Fioroni, Veltroni, Montezemolo, Rutelli, insieme ai Cicchitto, Gasparri, La Russa, Santanché, Calderoli, ci debbano traghettare fuori dalle sabbie mobili in cui il PDL e la Lega ci hanno precipitati è un'idea talmente folle da suscitare una risata compulsiva se un attimo prima non facesse tremare i polsi!
Ma a questo punto un governo di salvezza nazionale è l'unica prospettiva politica praticabile, pessima ma obbligata per il Paese: commissariato dal direttorio franco tedesco, il nuovo governo non dovrà fare altro che somministrarci una terapia intensiva, da sala di rianimazione, tutta lacrime e sangue.
Alla faccia della democrazia rappresentativa e della sovranità nazionale!
Alla faccia della democrazia rappresentativa e della sovranità nazionale!
Ecco cosa ci lascia in eredità la II repubblica, nata dalle ceneri di Tangentopoli e dal sistema maggioritario: un bipolarismo di facciata, un trasversalismo di sostanza, portato avanti da una classe politica senza vergogna e senza competenze, che ha banchettato alle spalle di un Paese ormai allo stremo, senza identità e senso dello Stato. Auguri!
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