Non sono più Democratici di sinistra, in fondo di sinistra molti di loro probabilmente non lo sono stati mai: alcune uscite di Veltroni non danno da pensare?
Ma almeno democratici, almeno quello, dovrebbero essere restati.
Altrimenti la tanto strombazzata prova delle Primarie a cosa sarebbe servita? Solo a battezzare il partito della non sinistra? Ovvero sarebbe nata una forza politica che si caratterizza per quello che non è, per l'abbandono di alcuni valori, più che per il rinvigorimento di altri, che a volte veramente ci sfuggono...
Commento amaro dopo il disegno di legge, approvato alla chetichella in Consiglio dei ministri il 12 ottobre scorso che impone a chiunque abbia un blog di registrarlo all'Autorità delle Comunicazioni con una serie di lacciuoli burocratici che passano, tra l'altro, per l'avere una società editrice ed un direttore responsabile iscritto all'Albo dei giornalisti.
Come a dire che il 99 % dei blog, come dice Beppe Grillo, sarà costretto a chiudere, perdendo l'ultimo spazio di libertà informativa che ancora resta, agli antipodi dei mass media sotto tutela politica.
Davvero un bel colpo per gli elettori del Partito Democratico: tutti a pensare che in Consiglio dei Ministri, alla vigilia delle Primarie, si affrontassero con premura e competenza le tante emergenze del Paese (ogni tanto, uno sguardo alla trasmissione di Santoro sarebbe oltremodo consigliabile ai nostri politici del centrosinistra) ed invece questi stavano pensando di imbavagliare Internet per frenare il risentimento popolare contro di loro: dopo i lavavetri, sotto ai bloggers...
Un nuovo editto, dopo quello bulgaro di Berlusconi, che include adesso anche il blog di Beppe Grillo....
Senza parole, nemmeno in Rete!