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martedì 2 ottobre 2012

L'audace colpo degli soliti noti

In quale stato pietoso versino le nostre istituzioni lo ha testimoniato in modo esemplare la trasmissione di Milena Gabanelli Report, domenica sera ai nastri di partenza per la stagione televisiva 2012-2013.
Un esercito di pregiudicati, di condannati in primo o secondo grado, di indagati, di rinviati a giudizio, pullula tra Palazzo Madama e Montecitorio potendo contare su un pedigree di primo ordine:
finanziamento illecito ai partiti, associazione a delinquere, truffa, falso, abusivismo, frode fiscale, favoreggiamento, abuso d'ufficio, appropriazione indebita, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale, false dichiarazioni ai pm, associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, false comunicazioni sociali, bancarotta fraudolenta pluriaggravata, corruzione aggravata, associazione camorristica, concorso esterno in associazione mafiosa, banda armata e associazione eversiva, false fatture, tentata estorsione mafiosa, tentata corruzione in atti giudiziari, turbativa d'asta, peculato, falso in atto pubblico, associazione segreta, concorso in favoreggiamento mafioso, diffamazione, calunnia, minaccia a corpo dello Stato, oltraggio, rivelazione segreta, lesioni personali, concussione, concorso in scambio elettorale, riciclaggio, rivelazione di segreto d'ufficio, millantato credito, appartenenenza a loggia massonica segreta, danno erariale, tentata estorsione, violazione della legge elettorale, peculato d'uso, mendacio bancario... c'è da sfogliare in lungo e largo il codice penale e il codice di procedura penale per tenere conto di così tante prodezze dei nostri parlamentari.
D'altra parte che il Parlamento sia un luogo frequentato da cattive compagnie non è una novità. Ma resta un mistero che cosa ci facciano ancora là dentro delle persone oneste, anche perché queste si trovano gomito a gomito con diversi personaggi dichiarati socialmente pericolosi dalla magistratura.
Fatto sta che questa varia umanità dovrebbe per alcuni mesi ancora reggere, Iddio solo lo sa come, ma noi possiamo immaginarlo, le sorti dell'Italia, in crisi economica, finanziaria, morale, di fiducia, persino in crisi di nervi o come, ha denunciato il fondatore dell'associazione Libera Don Luigi Ciotti, in coma etico.
Avremmo preferito in coma etilico, almeno in preda ai fumi dell'alcol questi soggetti farebbero meno danni al Paese e noi ci risparmieremmo l'oscenità di un Ministro della Giustizia, Paola Severino, che intervistata dal bravissimo Bernardo Iovene, alla domanda se nel disegno di legge anticorruzione sarà ripristinato il reato di falso bilancio, ha così risposto: "non siamo attrezzati a fare miracoli!" 
Quando poi qualcuno della Casta di politici e giornalisti ha il coraggio di prendersela ancora con Beppe Grillo, accusandolo di populismo e antipolitica, vengono a mente le 350 mila firme raccolte ormai cinque anni fa (!) con l'iniziativa "Parlamento Pulito" e che giacciono abbandonate in qualche scantinato del Senato.
Possibile che quegli scatoloni portati materialmente su un risciò da Grillo in persona con una trentina dei suoi ragazzi restino ad impolverarsi, senza che nessuno, neppure il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, muova un dito per dare il giusto seguito a quell'invocazione d'aiuto, a quel soprassalto di legalità che è salito dal Paese ormai tutti quegli anni fa?
Dopo lo scandalo del capogruppo PDL alla Regione Lazio Franco Fiorito, oggi arrestato, Napolitano è intervenuto a sollecitare governo e parlamento a varare in fretta una legge anticorruzione: «È l'Europa a chiederci un grosso impegno di lotta contro la corruzione».
No, Presidente, sono gli Italiani che non ne possono più!