Basta sfogliare i quotidiani di stamattina, navigare tra i siti delle principali testate giornalistiche, per avere una rappresentazione plastica del terrore che ha invaso la Casta fino al punto di violare elementari regole di correttezza costituzionale.
Così il Presidente del Consiglio in carica, Mario Monti, in tandem con Berlusconi, semina panico sui mercati finanziari additando Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle come un pericolo per l'Italia.
Questa non la possiamo liquidare come semplice polemica elettorale dai toni troppo accesi in corso di svolgimento nel cortile di casa nostra.
Qui abbiamo il presidente del Consiglio, a cui guarda con interesse la tecnocrazia europea ma che nessun Italiano ha mai votato, scendere nell'arena politica, premendo deliberatamente sull'acceleratore dello spread con le sue dichiarazioni tanto allarmistiche quanto ingiustificate, per turbare la vigilia della competizione elettorale e condizionare con la paura il voto degli Italiani.
Un comportamento gravissimo, che meriterebbe l'immediata sanzione solenne del Capo dello Stato, se non fosse che l'attuale inquilino del Colle, il novello Re Sole che nessuno può neppure più indirettamente intercettare, è il suo principale sostenitore.
Quel Giorgio Napolitano artefice del millantato governo tecnico che ci ha portato, in 13 mesi di austerity forsennata voluta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, al collasso dell'economia ed ad una situazione sociale esplosiva.
Purtroppo stanno facendo di tutto per sovvertire materialmente le regole della democrazia rappresentativa.
Che chi vinca abbia il diritto di governare, per la Casta, è diventato un optional.
Nel senso che ciò è vero se, e soltanto se, le elezioni le vince la partitocrazia, oggi degnamente rappresentata proprio da Monti e dalla sua Lista Civica.
Ma se, come è ormai si sta delineando, il movimento di Monti farà clamorosamente flop, nonostante l'occupazione militare del sistema dei media da parte del professore, ecco che costui non ha il minimo ritegno a far saltare il tavolo della partita elettorale, soffiando sul fuoco dello spread, anche a costo di danneggiare pesantemente e forse irreversibilmente il Paese.
Un comportamento vergognosamente ricattatorio: ecco a cosa si è ridotto il sobrio Monti!