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martedì 10 giugno 2014

Sul caso Spinelli - Tsipras, pure Travaglio prende un abbaglio

Nell'editoriale di oggi sul Fatto, Marco Travaglio scrive:  "nemmeno il tempo [ndr: per la lista Tsipras] di festeggiare il quorum del 4% raggiunto contro ogni previsione, ed ecco i partitocrati di Sel e in parte di Rifondazione – noti desertificatori di urne – avventarsi contro la prima artefice del successo: Barbara Spinelli, “rea” di aver prima annunciato la rinuncia al seggio e poi, mutate le condizioni di partenza, di aver accettato l’elezione." 
Quali sarebbero le condizioni di partenza mutate? A noi risulta che la Spinelli si era candidata nella lista Tsipras per permetterne l’affermazione, evidentemente consapevole che il suo nome avrebbe richiamato un bel po’ di voti, annunciando in anticipo che non avrebbe mai accettato l’eventuale seggio che, di conseguenza, sarebbe andato al primo dei non eletti. 
Le cose sono andate esattamente secondo le migliori previsioni della vigilia: non si capisce perché adesso abbia cambiato repentinamente idea su questo punto così qualificante del suo impegno politico. 
Il fatto che sia una ottima e degnissima persona non ha niente a che vedere con il rispetto degli impegni presi. Poi si può dire tutto quello che si vuole sui partitocrati di Sel e Rifondazione, ai quali non ci unisce praticamente nulla data la loro assoluta e sterile autoreferenzialità che risulta funzionale al mantenimento dello status quo: ma tutto ciò che cosa c’entra? 
Nonostante il pressing di Alexis Tsipras, la Spinelli si è volutamente assunta un impegno da rispettare con i suoi elettori che, votandola, sapevano benissimo che avrebbero mandato avanti la sua lista.
E’ chiaro che poi Beppe Grillo viene dai più considerato un marziano perché coerentemente fa ciò che promette! 
Oggi lo sport nazionale è, purtroppo, predicare bene e razzolare male, vantandosene pure! 
Così il degrado della vita politica (ma sarebbe meglio dire di una società in declino) trova il suo emblema proprio nel famigerato hashtag renziano #enricostaisereno
Ma la politica così diventa solo un covo di serpi… difficilissima da raccontare, ancora peggio da condividere. 
Poi che nessuno si meravigli se a votare non ci va più nessuno: tra i desertificatori di urne, caro Travaglio, mettiamoci pure la schiera infinita dei voltagabbana.