Alcuni quotidiani on-line di oggi, per informare i lettori sulla reazione dello sconfitto Veltroni circa la risoluzione presa da Berlusconi di eleggere sia il presidente della Camera che quello del Senato pescando nelle file del suo partito, ovvero senza lasciare nulla all’opposizione, riportano titoli così gridati:
“Veltroni attacca: brutto inizio sulle camere” o “Veltroni attacca: brutto inizio”.
Che pena… come si faccia a prendere sul serio titoli di questo genere è veramente surreale!
Ma come? Dopo mesi in cui la strana coppia ha fatto la stessa campagna elettorale, adesso il leader PD, dopo aver resuscitato Berlusconi, ci vorrebbe far credere, con il beneplacito della stampa di regime, che il Partito Democratico farà un’opposizione dura e puntigliosa…
Ma non avete visto lunedì sera come gongolava Fassino nel salotto di Vespa dall’alto del suo 33%, incurante del fatto gravissimo di aver consegnato (e chissà per quanti anni!) l’Italia su di un piatto d’argento al Cavaliere?
Certo, faceva bene a tradire un po’ di emozione: in fondo il tandem Berlusconi-Veltroni aveva raggiunto il suo primario obiettivo, cioè quello di buttare fuori dal Parlamento la Sinistra italiana.
Come ha detto magnificamente il bravissimo Maurizio Crozza ieri sera a Ballarò, quello che non è riuscito a Licio Gelli e alla Cia in cinquant'anni è riuscito a Veltroni in soli sei mesi.
Sappiamo bene dov’è andata a finire la tanto strombazzata rimonta che Eugenio Scalfari preannunciava, non più tardi di due settimane fa, scrivendo nel domenicale del 30 marzo: “Ho un presentimento: il centrosinistra vincerà sia alla Camera sia al Senato.”
D’accordo, va sicuramente rispettata la strategia politica veltroniana, cioè di segare il ramo in cui per decenni è rimasto aggrappato, anche se dal nostro punto di vista, la sua scelta non può essere in alcun modo condivisibile.
Ma per favore, risparmiateci i toni e i titoli da operetta: non siate patetici!
“Veltroni attacca: brutto inizio sulle camere” o “Veltroni attacca: brutto inizio”.
Che pena… come si faccia a prendere sul serio titoli di questo genere è veramente surreale!
Ma come? Dopo mesi in cui la strana coppia ha fatto la stessa campagna elettorale, adesso il leader PD, dopo aver resuscitato Berlusconi, ci vorrebbe far credere, con il beneplacito della stampa di regime, che il Partito Democratico farà un’opposizione dura e puntigliosa…
Ma non avete visto lunedì sera come gongolava Fassino nel salotto di Vespa dall’alto del suo 33%, incurante del fatto gravissimo di aver consegnato (e chissà per quanti anni!) l’Italia su di un piatto d’argento al Cavaliere?
Certo, faceva bene a tradire un po’ di emozione: in fondo il tandem Berlusconi-Veltroni aveva raggiunto il suo primario obiettivo, cioè quello di buttare fuori dal Parlamento la Sinistra italiana.
Come ha detto magnificamente il bravissimo Maurizio Crozza ieri sera a Ballarò, quello che non è riuscito a Licio Gelli e alla Cia in cinquant'anni è riuscito a Veltroni in soli sei mesi.
Sappiamo bene dov’è andata a finire la tanto strombazzata rimonta che Eugenio Scalfari preannunciava, non più tardi di due settimane fa, scrivendo nel domenicale del 30 marzo: “Ho un presentimento: il centrosinistra vincerà sia alla Camera sia al Senato.”
D’accordo, va sicuramente rispettata la strategia politica veltroniana, cioè di segare il ramo in cui per decenni è rimasto aggrappato, anche se dal nostro punto di vista, la sua scelta non può essere in alcun modo condivisibile.
Ma per favore, risparmiateci i toni e i titoli da operetta: non siate patetici!