Il Ferruccio furioso parte lancia in resta contro Susanna Camusso, perché a causa dello sciopero generale della CGIL, udite udite, domani Il Corriere della Sera non sarà regolarmente in edicola.
De Bortoli, perso ancora una volta il suo solito aplomb (in verità osservato soprattutto quando si accomoda nei salotti buoni), lo ritiene un effetto sgradevole, quasi stesse parlando di un accostamento di colori in un capo di vestiario avvistato a Milano Moda o del packaging da progettare per una nuova essenza di profumo...
E se la prende con il segretario generale di quel sindacato, Susanna Camusso, che, a suo dire, avrebbe imposto di non far uscire il giornale nonostante le maestranze eventualmente presenti.
Il direttore del Corriere non è minimamente sfiorato dal dubbio che proprio in ciò sta la conseguenza più palpabile dell'azione di protesta, abituato com'é che "in precedenti occasioni, i lavoratori poligrafici, con grande senso di responsabilità, avevano garantito tutte le pubblicazioni".
Arriva al punto di dire che "Ho chiesto al segretario della Cgil di esaminare la possibilità di una deroga. Com'è sempre accaduto" senza rendersi conto che una deroga è tale proprio perché costituisce un'eccezione, altrimenti, con buona pace del grande senso di responsabilità dei lavoratori, la sua diventa una pretesa che supera il limite, questa volta sì come dice lui, di un atto grave e discriminatorio nei confronti di chi è in sciopero.
A conferma che la politica del senso di responsabilità da parte dei sindacati e del mondo del lavoro, ossessivamente propagandata a sinistra in questi anni, si rivela sempre più perdente.
A conferma che la politica del senso di responsabilità da parte dei sindacati e del mondo del lavoro, ossessivamente propagandata a sinistra in questi anni, si rivela sempre più perdente.
Ma il Ferruccio furioso, al solo sentir pronunciare la parola sciopero, diventa un toro scatenato e, caricata a testa bassa la Camusso, la accusa di aver scritto "una pessima pagina della sua gestione".
Si accettano scommesse su quale possa essere per De Bortoli una bella pagina: forse, l'abolizione dello Statuto dei Lavoratori??
Secondo il Ferruccio filogovernativo, "Nell'impedire l'uscita del giornale Susanna Camusso [...] nega i diritti di altri lavoratori e, soprattutto, dei lettori."
Ma quali sarebbero i diritti lesi ai lavoratori che domani non aderiranno alla protesta?
Caro De Bortoli, resti interprete delle sue buone maniere e ci illumini con la sua eleganza.
Ci suggerisca pure quando è opportuno pensare finalmente ai diritti di chi domani, rinunciando ad una giornata di salario, scenderà in piazza e, glielo assicuriamo, è molto, molto arrabbiato!
Ma è difficile che Lei possa capirlo: giustamente, pancia piena non pensa a pancia vuota!