Il pizzino di Enrico Letta a Mario Monti con il quale il vicesegretario del PD si mette a disposizione del premier, sia in pubblico che riservatamente, non ha avuto granché risalto sulla stampa; quasi che sulla vicenda abbia preferito stendere un velo, non si sa se pietoso o complice.
Fatto sta che a tenere in piedi l'episodio ancora una volta è stata la rete.
E gli stessi quotidiani, che in edicola hanno glissato, nell'edizione on line non hanno potuto mancare il ghiotto scoop.
E gli stessi quotidiani, che in edicola hanno glissato, nell'edizione on line non hanno potuto mancare il ghiotto scoop.
Che questa sarebbe stata una delle notizie più cliccate della settimana era del resto prevedibile.
Ancora una volta la nostra classe politica ha dato l'ennesima dimostrazione di inadeguatezza svelando che, spente le luci dei talk show in cui si fa a gara nel dirsene di tutti i colori, dietro le quinte e nei corridoi del Palazzo, condivide in perfetta armonia i privilegi di una professione di grandi onori ma di pochissimi oneri.
Ed è riuscita pure nel piccolo grande capolavoro di lasciare il governo del paese ad una pattuglia di professoroni, a cui viene lasciata carta bianca per prendere misure impopolari, rimanendo nel frattempo alla finestra.
Il bello è che a gente che ci ha portato alla rovina e che è di fatto in vacanza fin quando Mario Monti non riterrà opportuno convocarla per farle premere in Parlamento il pulsante verde e far passare così i suoi provvedimenti, continuiamo a pagare stipendi e ad erogare benefits da nababbi.
E poiché, come è successo per lo sfortunato nipote di Gianni Letta, non vuole più farsi sorprendere con il sorcio in bocca, mentre attende che si alzino le saracinesche della macelleria sociale, ha pensato bene di tappare la bocca ai fotografi dell'emiciclo istituendo, a tambur battente (sin dal prossimo 29 novembre!), un tesserino di cui dovranno dotarsi per continuare a lavorare sulle tribune parlamentari.
Tesserino che sarà loro consegnato solo dopo aver sottoscritto un codice di autoregolamentazione in cui essi si impegnano "a non utilizzare strumenti di ripresa fotografica o visiva per cogliere gli atti o i comportamenti non risultanti essenziali per l'informazione", pena il divieto di accesso in Parlamento.
Evviva l'efficienza!
I nostri politici del PD-PDL, nel pieno di una tempesta finanziaria e di una crisi economica senza precedenti, in attesa che il preside Monti esca dal collegio dei docenti, di che cosa si preoccupano?
Per caso di tagliarsi stipendi e vitalizi e paracadutarli al livello dei comuni mortali?? Errore!
Dopo essersi dati un gran da fare con codici e codicilli per renderci invisibili i loro pizzini, adesso sono veramente stanchi...
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