venerdì 18 novembre 2011

Governo Monti: l'importanza di chiamarsi Enrico...

«Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono! Enrico»
Il biglietto fatto recapitare dai banchi dell'opposizione al tavolo del governo è forse la notizia più succosa di questa prima uscita del premier Mario Monti e, al di là dell'interpretazione autentica che si è affrettato malamente a darne il suo improvvido estensore, il vicesegretario del PD Enrico Letta, la dice lunga su quello che è il male della politica italiana: il trasversalismo, da sempre origine di tutte le degenerazioni del bipolarismo all'italiana.
Stiamo ai fatti: questo pomeriggio, con una maggioranza record di 556 voti, il governo Monti ha ottenuto la fiducia della Camera dopo averla incassata il giorno precedente dal Senato.
E' finalmente nel pieno esercizio delle sue funzioni: staremo a vedere come lavorerà.
Una gravissima crisi politica è stata risolta in meno di una settimana sotto l'incombere dei mercati che minacciavano (giustamente!) sfracelli finché Silvio Berlusconi fosse restato a Palazzo Chigi.
E' troppo presto per trarre conclusioni ma si può già ammettere che un effetto calmierante sullo spread Btp-bund tedeschi  questo passaggio di consegne lo abbia sortito.
Siamo in presenza di una maggioranza inedita PD-PDL con l'aggiunta dell'IDV di Antonio Di Pietro mentre la Lega di Bossi è sola all'opposizione. Come scrive il nipote di Gianni Letta, già sottosegretario di Berlusconi, un miracolo.
Per qualcuno è la sospensione della democrazia: dipende dai punti di vista ma, certo, che i due fronti contrapposti, dopo aver fatto per anni le barricate ed aver lanciato di tutto nel campo avverso, vadano adesso a braccetto è, anche solo visivamente, sensazione per stomaci forti.
Ma tutto ha una spiegazione: dovendo approvare misure assolutamente impopolari a ritmi forzati, né PD né PDL se la sono sentita di metterci la faccia condannandosi al pubblico ludibrio con i propri elettori.
La Casta, cioè, si ripara dietro il governo tecnico e a questo lascia fare tutto ciò che essa non ha né il coraggio politico né  il mandato elettorale di proporre alla propria base.
Se non è sospensione della sovranità popolare questa...
Il parallello che alcuni osservatori embedded fanno con la Grosse Koalition di Angela Merkel è fuorviante.
In Germania, il sistema elettorale è proporzionale con sbarramento; pertanto la maggioranza politica si trova in Parlamento, soltanto una volta contati i voti delle urne.
I due partiti che alle ultime elezioni hanno ricevuto maggiori consensi, socialdemocratici e democristiani, non si presentano agli elettori in contrapposizione.
Come invece accade da noi dove PD e PDL, in forza del sistema prevalentemente maggioritario, si contendono a suon di colpi bassi (anche sul piano personale!), fino all'ultimo collegio uninominale.
In Italia, la coalizione di governo viene presentata agli elettori prima del voto da entrambi gli schieramenti: pertanto chi vota PD o PDL sa che il suo voto esprime un orientamento avverso all'altro cartello elettorale.
Tant'è che per forzare il nostro sistema politico al bipolarismo,  con il porcellum si sono fatte fuori le ali estreme, i partiti minori: ricordate i cosiddetti cespugli?
Chi non rammenta la vocazione maggioritaria del 2008 di Walter Veltroni che affossò il governo di centrosinistra di Romano Prodi e condannò a restare fuori dal Parlamento tutti i partiti di sinistra, dai Verdi, a Rifondazione, al Pdci di Oliviero Diliberto? 
E' chiaro che adesso assortire una maggioranza, sia pure per un appoggio esterno al governo, tra Partito Democratico e Popolo della Libertà, è molto più che una forzatura...
Ma la politica italiana ci ha abituato a tutto!
Quello che però non è assolutamente giustificabile è quell'aria continua di inciucio, di accordo sottobanco, che rende irrespirabile l'aria del Palazzo anche a chi è abituato da troppo tempo a votare turandosi il naso.
In un frangente tanto delicato come quello descritto per il rispetto della sovranità popolare, non è accettabile che il vicesegretario del PD Enrico Letta assicuri un appoggio tanto peloso quanto sommesso al neo premier Mario Monti, prestandosi al collaborazionismo piuttosto che ad una collaborazione alla luce del sole.
Infatti, che senso può avere mandargli un biglietto privato per rendersi utile dal'esterno sia ufficialmente che riservatamente?
Ma a che gioco giochiamo??
Fa sospettare che il governo Monti è, sotto mentite spoglie, il vero esecutivo in cima ai desideri della direzione del Partito Democratico, in barba alle mille dichiarazioni fatte in questi anni, dimostrando una convergenza politica e di ideali con il PDL assolutamente unica e impressionante. 
E' un caso che Enrico Letta parli di miracolo a proposito di questa svolta politica?
Pare quindi che la battaglia di Bersani, Veltroni, D'Alema & c. di questi anni contro il governo Berlusconi sia stata concepita esclusivamente contro l'uomo politico Silvio Berlusconi e non contro la sua pessima politica, a cui sotto sotto aderiscono.
Ecco perché Beppe Grillo non si stanca di chiamarli PDmenoL




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