domenica 25 marzo 2012

Vittime di licenziamenti facili? Niente paura, rivolgetevi al Quirinale: ci penserà papà Giorgio!

Italiani state calmi! Stop agli scioperi ed alle manifestazioni spontanee!
Vogliono abrogare di fatto l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, introducendo la fattispecie capestro dei cosiddetti licenziamenti economici senza reintegro?
Non vi preoccupate, c'è il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che veglia su di voi.
Infatti, venerdì scorso, il primo cittadino ha escluso che della manomissione del suddetto articolo possa scaturire una valanga di licenziamenti.
Questo presidente non finisce di stupirci.
Noi che lo conoscevamo così grigio e notarile da firmare senza battere ciglio le tante leggi ad personam sottopostegli continuamente dal governo di Silvio Berlusconi, negli ultimi mesi ha fatto sfoggio di inusuale intraprendenza, prima varando su due piedi un esecutivo a sua immagine e somiglianza, una sorta di gabinetto di guerra guidato dal bocconiano Mario Monti.
Poi costruendo un percorso di sicurezza dentro il quale  il professorone possa agire indisturbato mettendo mano alle sue riforme senza guardare in faccia a nessuno, meglio ancora se sono gli ultimi della classe.
E va bene che il governo tecnico ha dovuto innestare più volte la retromarcia quando si è imbattuto in notai, farmacisti, tassisti, banchieri.
Passi pure che la montagna della patrimoniale sulle rendite finanziarie ha partorito il topolino del misero bollo dell'1 per mille, pure con il tetto di 1'200 euro a doverosa tutela dei grandi patrimoni.
Ma quando si tratta di colpire lavoratori e pensionati con i licenziamenti facili e le pensioni divenute impossibili (per importo ed età di godimento), qui il presidente Giorgio Napolitano è irremovibile, pronto a scendere lui stesso in campo in soccorso del suo esecutivo.
Anche a costo di contraddire su fronti diversi ed in un colpo solo Susanna Camusso, leader della CGIL, e la Conferenza Episcopale. 
Così, tanto per ricordarci che è il presidente di tutti gli Italiani, ci rassicura dicendo che non crede che le modifiche all'articolo 18 causeranno grossi sconvolgimenti.
Il messaggio è chiaro: al primo licenziamento facile, rivolgiamoci senza esitazioni al Quirinale, dove ciascun Italiano troverà assistenza legale e, nelle more della definizione della vertenza giudiziaria, un piatto caldo ed un ottimo riparo.
E se poi il giudice decidesse, in ottemperanza alle nuove disposizioni, che il lavoratore licenziato debba ricevere soltanto un indennizzo, voi pensate che Papà Giorgio non si adopererà di persona, mettendoci almeno lo stesso zelo con cui appoggia le decisioni irrevocabili di Mario Monti e della Fornero, a farci trovare un altro posto di lavoro?
C'è qualche estremista in giro che davvero voglia mettere in dubbio le sue parole?

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