Quella che è andata in onda ieri sera nel salotto televisivo di Giovanni Floris, Ballarò, è stata forse la più esilarante gag politica che si ricordi a memoria di telespettatore.
Mai era successo, nonostante diverbi sempre più frequenti e insulsi in programmazione sui vari palinsesti a tutte le ore del giorno, di assistere ad un battibecco tanto divertente.
Uno scontro tra il segretario del Pd, Dario Franceschini e Sandro Bondi, fido ministro del Cavaliere, nel corso del quale quest’ultimo si esibisce in un attacco così sconsiderato nei confronti dell’avversario e al tempo stesso così goffo e stonato da suscitare applausi a scena aperta.
L’espressione un po’ imbambolata, il modo di parlare ad un tempo tronfio e antiquato, un furore talmente ostentato da sembrare gratuito e quindi innocuo, Sancho Bondi raggiunge involontariamente vette di comicità veramente invalicabili, sotto lo sguardo attonito del direttore di Panorama Maurizio Belpietro che teme, per interminabili momenti, di vedersi assestato il colpo del KO.
In sala, l’ilarità è generale: persino il conduttore, pur mantenendo una sobrietà persino innaturale, non crede ai propri occhi, non potendo prevedere che in così poche battute gli ospiti abbiano dato vita ad una scena così ghiotta, talmente surreale da unire in una fragorosa risata l’intero studio televisivo, tifoserie al seguito comprese.
Ciliegina sulla torta la battuta sullo spinello di Marco Pannella che si inserisce per sovrastare il fragore delle voci aumentando la confusione con il suo divagare, allusivo e criptico come al solito.
Ottima la serata di Franceschini che, quasi senza colpo ferire, riesce a scatenare il toro Sancho Bondi ed a mettere in seria difficoltà anche il più scaltro Belpietro che, in precedenza, al rilievo di essere un dipendente di Berlusconi, aveva iniziato ad urlare "lei non ha titolo per dare lezioni a nessuno di democrazia e di indipendenza…" facendosi così infilare in contropiede da una battuta micidiale del leader democratico: "Ho capito che dire che uno è dipendente di Berlusconi viene ritenuto un’offesa!".
Grande, grande televisione, che finisce per renderci gradevole, al ritmo della farsa, una politica altrimenti inguardabile!
Mai era successo, nonostante diverbi sempre più frequenti e insulsi in programmazione sui vari palinsesti a tutte le ore del giorno, di assistere ad un battibecco tanto divertente.
Uno scontro tra il segretario del Pd, Dario Franceschini e Sandro Bondi, fido ministro del Cavaliere, nel corso del quale quest’ultimo si esibisce in un attacco così sconsiderato nei confronti dell’avversario e al tempo stesso così goffo e stonato da suscitare applausi a scena aperta.
L’espressione un po’ imbambolata, il modo di parlare ad un tempo tronfio e antiquato, un furore talmente ostentato da sembrare gratuito e quindi innocuo, Sancho Bondi raggiunge involontariamente vette di comicità veramente invalicabili, sotto lo sguardo attonito del direttore di Panorama Maurizio Belpietro che teme, per interminabili momenti, di vedersi assestato il colpo del KO.
In sala, l’ilarità è generale: persino il conduttore, pur mantenendo una sobrietà persino innaturale, non crede ai propri occhi, non potendo prevedere che in così poche battute gli ospiti abbiano dato vita ad una scena così ghiotta, talmente surreale da unire in una fragorosa risata l’intero studio televisivo, tifoserie al seguito comprese.
Ciliegina sulla torta la battuta sullo spinello di Marco Pannella che si inserisce per sovrastare il fragore delle voci aumentando la confusione con il suo divagare, allusivo e criptico come al solito.
Ottima la serata di Franceschini che, quasi senza colpo ferire, riesce a scatenare il toro Sancho Bondi ed a mettere in seria difficoltà anche il più scaltro Belpietro che, in precedenza, al rilievo di essere un dipendente di Berlusconi, aveva iniziato ad urlare "lei non ha titolo per dare lezioni a nessuno di democrazia e di indipendenza…" facendosi così infilare in contropiede da una battuta micidiale del leader democratico: "Ho capito che dire che uno è dipendente di Berlusconi viene ritenuto un’offesa!".
Grande, grande televisione, che finisce per renderci gradevole, al ritmo della farsa, una politica altrimenti inguardabile!