Come era già successo qualche tempo fa, il Corriere della Sera.it scivola nuovamente su un video Rai: questa volta è tratto dalla trasmissione Anno Zero condotta magistralmente da Michele Santoro nel cui studio ieri sera interveniva (si fa per dire!) tra gli ospiti Vittorio Sgarbi.
Il Corrierone titola "Tele-rissa Travaglio-Sgarbi" ma le cose non stanno affatto così.
Nel caso in questione si è trattato di un attacco di una violenza verbale inaudita sferrato contro l'imperturbabile Marco Travaglio da un tal personaggio che non si capisce per quali meriti calchi ancora le scene televisive, nonostante lasci al suo passaggio soltanto una sequela di insulti rivolti a bella posta a chiunque entri in contraddittorio con lui.
Travaglio e Santoro hanno mantenuto il sangue freddo: il primo, restando impassibile benché le prevaricazioni reiterate avrebbero fatto perdere la pazienza anche ad un santo; il secondo, invitandolo ripetutamente ad abbassare i toni, mostrandosi assolutamente convinto che la medicina migliore da somministrare ad una persona che ha perduto il lume della ragione resti, comunque, la persuasione intellettuale.
Parlare di tele-rissa risulta quindi palesemente errato.
Vale forse la pena ricordare alla redazione del Corriere della Sera.it che, come recita il vocabolario della lingua italiana Gabrielli, la rissa è una "Zuffa violenta tra due o più persone, con scambio di offese e di botte".
Che un personaggio del genere possa fare il bello ed il cattivo tempo, avventandosi verbalmente contro gli ospiti in studio, senza che nessuno decida di accompagnarlo garbatamente ma inflessibilmente dietro le quinte, non è proprio un bel vedere.
Ancora più grave è che il pubblico che guarda da casa Anno Zero si veda costretto ad assistere impotente a queste intemperanze per non girare canale e rinunciare definitivamente a quest'ultima riserva televisiva di libero pensiero.