giovedì 19 novembre 2015

Nel giardino di Massimo Gramellini...


Nel Buongiorno di oggi, "Nel nostro giardino", Massimo Gramellini sostiene che il particolare coinvolgimento che hanno mostrato i cittadini europei di fronte agli attentati di Parigi non sia dovuto ad un "disumano razzismo" che ci connoterebbe, ma molto più semplicemente ad una nostra comune debolezza. 
Non lo dichiara esplicitamente ma, evidentemente,  si sta riferendo alla diffusissima sindrome NIMBY (Not In My Back Yard, Non nel mio cortile). 
Dice così: "Non è il razzismo a guidare i nostri impulsi emotivi, ma un umanissimo criterio di prossimità."
E conclude:
"[...]gli eccidi di Parigi diffondono un messaggio molto più stringente: rischi la pelle persino se resti a casa tua. Dove per «casa» si intende non solo il luogo in cui abiti, ma la comunità che condivide le tue abitudini e i tuoi codici. L’Occidente, insomma. Sarà anche una debolezza, ma è davvero una vergogna o un delitto riconoscerla?"

E' in fondo lo stesso comprensibile sentimento che spinge molte persone a non volere l'impianto di smaltimento di rifiuti o la centrale termoelettrica o l'altoforno o qualsiasi altra infrastruttura inquinante nelle proprie immediate vicinanze, pur non avendo nulla da obiettare a che le stesse vengano collocate nel cortile altrui.
Apparentemente, quella di Gramellini è una tesi di buon senso, quindi a primo acchito largamente condivisibile.
Ma non è così.
E' vero, dietro l’isteria collettiva di questa settimana, a cui un contributo decisivo l’hanno dato sia i media, con una informazione mirata alla pancia delle persone, un imbevibile cocktail di emotività, sensazionalismo e al tempo stesso cronica carenza di notizie certe e analisi oggettive, sia la generale constatazione dell’assoluta inadeguatezza della classe dirigente europea, così abile nel farci risucchiare in un gigantesco buco nero internazionale quanto totalmente impreparata a tutelare la sicurezza interna di noi cittadini, c’è l’evidenza che ci siamo trovati per la prima volta dal 1945 la guerra sotto casa.
Quella che dalla caduta del muro di Berlino, senza lesinare risorse, abbiamo esportato su scala industriale in Iran, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Somalia, Jugoslavia e poi a seguire in Libano, Cisgiordania, Libia, Siria (solo per citare alcuni dei paesi a cui abbiamo riservato le ‘nostre cure’).
Ma l’opinione pubblica europea, delle mille guerre ingaggiate dall’Occidente per motivi tutt’altro che nobili, neppure se ne è mai consapevolmente accorta, staccando la spina della propria coscienza di fronte ai bombardamenti di scuole, ospedali, delegazioni dell’Onu, banchetti nuziali, edifici civili, persino davanti alle immagini raccapriccianti di corpicini carbonizzati.
Vogliamo dirla la cruda verità? 
Finché muoiono ‘loro’, gli ‘altri’, non ce ne può fregare di meno.
E’ quando la guerra asimmetrica presenta pure a noi un conto salato da pagare che scoppia lo psicodramma collettivo.
E’ razzismo? No, è semplicemente egoismo: ma in casi come questi è pure peggio.

mercoledì 29 luglio 2015

L'incendio a Fiumicino. Angelino, se ci sei, batti un colpo!

Che l'aeroporto internazionale della Capitale, in pieno periodo di vacanze col solleone, vada in tilt perché un malvivente ha dato fuoco a delle sterpaglie, può succedere solo in Italia!
Gravissime sono le responsabilità del governo: inammissibile che nonostante la presenza dei Vigili del Fuoco in pianta stabile allo scalo, la vicinanza al mare, sia stato necessario bloccare il traffico aereo per avere ragione delle fiamme!
Il governo Renzi, quando si tratta di tartassare i cittadini con liberalizzazioni e tagli di spesa, è sempre pronto a rispolverare l'orgoglio nazionale.
Ma come ci si può sentire da Italiani se il suo esecutivo non è in grado di predisporre minimi servizi di sicurezza per evitare l'incendio della pineta ed una figuraccia di proporzioni intercontinentali?
Stasera, la prima foto che rimbalza sugli smartphone dei turisti stranieri in transito è proprio una cartolina d'auguri per il governo Renzi...
E il premier in persona non può lavarsene le mani dichiarando duramente che è impensabile che ciò accada!
Si dà il caso che il suo governo (e magari quello che dovrebbe essere il ministro dell'interno, Angelino Alfano) almeno a questo 'impensabile' ci avrebbe dovuto pensare in tempo!
A risparmiarci una figuraccia di dimensioni mondiali con un semplice selfie!

domenica 5 luglio 2015

Italiani, state sereni! Tra Tsipras e Merkel, Renzi ha (già) scelto la Merkel

Per capire l'inettitudine e il temperamento da voltagabbana dei dirigenti piddini basta solo analizzare l'atteggiamento mostrato dal premier e segretario del PD Renzi in questi giorni nei confronti del referendum di Tsipras.
Dietro alle gonnelle della Merkel, non ha detto una sola parola di solidarietà ai Greci, anzi li ha duramente contestati!
Purtroppo per noi tutti, la situazione greca è molto meno grave di quella italiana e se Renzi avesse avuto un minimo di attaccamento alla bandiera avrebbe sfruttato l'occasione storica per fare fronte comune con Tsipras contro la politica di folle austerità dei tedeschi.
Ed invece niente! Se ne è restato alla finestra a godersi lo spettacolo per vederne l'esito prima di sbilanciarsi, in un senso o nell'altro (per lui fa uguale)! 
Viltà e sudditanza psicologica ai tedeschi e sordità al grido di dolore che viene dal Paese reale: ovvero, una politica colpevolmente suicida.
Questa sera, comunque vada, cercherà di vendersi come colui che era dalla parte giusta. 
Ma se dovessero vincere i NO, cavalcare la vittoria di Tsipras sarebbe l'ulteriore riprova della sua totale inaffidabilità di uomo politico e di statista.
Già a livello europeo, la sua credibilità rasenta lo zero.

sabato 20 giugno 2015

Fate presto!


La vogliamo dire tutta? Matteo Renzi è al capolinea! 
Ma chi glielo va a dire? La pattuglia dei piddini che con il porcellum ha trovato finalmente il sospirato posto al sole? 
Bersani che ad ogni pié sospinto dichiara che sì lui critica ma è sempre disposto a votare la fiducia?
Le scompaginate truppe berlusconiane che non sanno più a quale leader votarsi? 
I media che lo hanno montato fino a farlo impazzire come la maionese?
Questo guitto da reality show ha fra l’altro consegnato le sorti del Paese nelle mani della Merkel e di Obama e, spergiurando che va tutto a gonfie vele, distrugge pezzo a pezzo, giorno dopo giorno, ciò che resta dell’economia del Paese e del suo fitto ed articolato tessuto di piccole e medie imprese: in questo è veramente un rottamatore, come ha voluto presentarsi sin dagli esordi sulla ribalta politica nazionale. 
Se lui continua imperterrito a parlare a vanvera, in platea si comincia a sbadigliare rumorosamente, mentre il Paese affonda sotto i colpi di quella che si è rivelata una vera e propria arma di distruzione di massa: l’Euro.
Al di là dei finti numeri, guarniti ad arte da Palazzo Chigi, bastano le immagini: ormai in ogni strada di tutte le città italiane sono più le saracinesche abbassate delle vetrine illuminate. 

Un’autentica desolazione.
In giro, per la prima volta dagli anni ’50, si vede tanta miseria e disperazione.
Cosa bisogna ancora aspettare per spedirlo a casa? E' il momento giusto. 

Anche perché la stagione gli consentirebbe subito di riciclarsi e di raccattare un posto di animatore in un villaggio turistico.
Ma... fate presto!

venerdì 24 aprile 2015

Forse qualcuno non ha capito che non sta su "Scherzi a parte"...

"Ho molto apprezzato la trasparenza del presidente Obama quando ci ha comunicato quello che era avvenuto".
Dobbiamo immaginare che Matteo Renzi non sa di non stare su "Scherzi a parte" quando se ne esce con una frase come questa in conferenza stampa dopo il vertice Ue a Bruxelles a proposito dell'uccisione di Giovanni Lo Porto in un blitz Usa contro Al Qaida in Pakistan.
Si dà il caso che il bombardamento è avvenuto tre mesi fa e solo ora la Casa Bianca ne ha dato notizia: neppure Fantozzi si sarebbe genuflesso ad Obama in forma così pelosa e ridicola, gettando ulteriore discredito sull'immagine del nostro Paese che, viceversa, avrebbe dovuto mostrare, per bocca dei suoi vertici istituzionali, perlomeno stupore e indignazione protestando vibratamente con l'ambasciatore USA a Roma. 
Ma tant'è!
Forse abbiamo un giullare a Palazzo Chigi che pur di rimanere a corte è disposto a tutto, persino a rinnegare il buon senso e il giuramento di fedeltà alla patria.

domenica 5 aprile 2015

Wonder Matteo e la 'severissima' norma anticorruzione...

Perchè meravigliarsi ad ogni piè sospinto dell'ennesimo scherzo pirotecnico dell'anchorman televisivo Matteo Renzi?
Ormai da tempo sappiamo che il suo è un governo virtuale, che governa diffondendo suggestioni tramite la televisione: vi ricordate il cronoprogramma dei primi cento giorni? Sappiamo bene come è andata a finire (anche se i media hanno finto di non accorgersene).
Di concreto, c'è il nulla o meglio, la difesa dei soliti noti.
Basti guardare all'ultimo parto di casa PD: il ddl anticorruzione, che a chiacchiere fa fuochi d'artificio contro il malaffare della classe dirigente (vedi ripristino del falso in bilancio), ma di fatto sdogana i misfatti dei colletti bianchi, comportando la depenalizzazione di tutti i reati fino a 5 anni di pena qualora siano ritenuti di 'particolare tenuità' e la condotta non sia 'abituale'.
Conclusione: tutti i reati dei burocrati e dei politici colti in flagrante con il sorcio in bocca vengono di fatto cancellati!
Non perché viene meno il reato ma perché se ne impedisce la punibilità. La sottigliezza renziana è tutta qui: nel suo ennesimo gioco di parole!
Lo stesso reato appena reintrodotto del falso in bilancio rientra in questa nuova disciplina, per di più beneficiando della retroattività, come è previsto dalla legge penale.
Traduzione: anche chi è già stato condannato in via definitiva per tali reati, la cui condanna non abbia esaurito tutti gli effetti, potrà beneficiare, udite udite, della norma "anticorruzione" potendo chiedere, a seconda delle situazioni, l'archiviazione, il proscioglimento o la revoca degli effetti della condanna "per tenuità del fatto"
Un formidabile colpo di spugna che rimette in gara i vari De Luca, i Berlusconi e i loro pari, per giunta travestito da norma anticorruzione!!!
I grandi peccatori della pubblica amministrazione che diventano all'improvviso candidi come angioletti grazie al furore 'giustizialista' del Matteo fiorentino.
Ecco che panni veste in concreto, lontano dagli occhi delle telecamere, il nostro "Rottamatore"!

martedì 31 marzo 2015

Che cosa ci vuole per far mettere al leader "maximo" le mani nella merda...

Ma è normale che la CPL di Modena acquisti 2000 bottiglie di vino dall'azienda vinicola della signora D'Alema? E che la stessa coop rossa faccia ripetuti bonifici alla fondazione Italianieuropei del consorte Massimo per 60'000 euro?
Uno degli arrestati dell'ultimo scandalo di mafiapolitica, intercettato, dichiara: “investire negli Italiani Europei” in quanto “D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose”. Ed ancora: “È molto più utile investire negli Italianieuropei dove D’Alema sta per diventare commissario europeo capito … D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose”. 
Nella cooperativa rossa i magistrati trovano “tre dispositivi di bonifici effettuati dalla Cpl in favore della Fondazione Italiani Europei, ciascuno per euro 20 mila, un ulteriore bonifico dell’8 luglio 2014 per 4.800 euro per l’acquisto di 500 libri di D’Alema dal titolo: Non solo euro”.
Per capirci, la CPL è quella coop rossa i cui dirigenti, secondo i magistrati napoletani, avrebbero fatto un "sistematico ricorso a un modello organizzativo ispirato alla corruzione che li ha portati ad accordarsi non solo con i Sindaci, gli amministratori locali ed i pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legati a tali ambienti criminali".
Ma per D'Alema è tutto regolare. Anzi replica infuriato  “La diffusione di notizie e intercettazioni che non hanno alcuna attinenza con le vicende giudiziarie di cui si occupa la procura di Napoli è scandalosa e offensiva”. 
Parafrasando D'Alema quando parlava con disprezzo di Beppe Grillo, ci siamo sottoposti per anni al sacrificio di vederlo in TV a parlare a ruota libera in modo supponente e caustico di chiunque non si accorgesse della sua smisurata intelligenza o non gli concedesse la licenza di smentire nei fatti sistematicamente tutto quello che andava blaterando sulle piazze di mezza Italia agli ingenui compagni.
E' giunto il tempo che qualcuno lo spedisca finalmente ai giardinetti a lanciare pezzetti di pane raffermo ai piccioni.