lunedì 20 giugno 2016

Una bellissima giornata (anche se fuori diluvia!)

La missione impossibile del M5S, nel sogno di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, ha raggiunto un obiettivo di grandissimo rilievo: le due capitali d'Italia, Roma e Torino, hanno un'amministrazione a 5 Stelle guidata da due giovani e intraprendenti donne. Per la prima volta, davanti alle telecamere, si sono sentite parole nuove, che mai nessun sindaco prima di loro aveva pronunciato: "hanno vinto i cittadini", la "porta del comune sarà sempre aperta", "i cittadini ci aiuteranno nel difficile compito" perché "hanno vinto loro".
Non è solo retorica: per la prima volta gli elettori hanno sentito ieri sera di essere rappresentati da una di loro che ha parlato con semplicità e schiettezza, con il cuore in mano.
Chiamarla rivoluzione, anche nei modi della comunicazione politica, non sembra azzardato. 
Non più politici che danno lezione ai cittadini; piuttosto cittadini che hanno deciso che la cosa pubblica è questione troppo importante, da affrontare direttamente, senza delegarla più a professionisti della politica come quelli del PD, partito uscito dal test amministrativo con le ossa rotte.
La vittoria di misura a Milano nasconde parzialmente la Stalingrado piddina che, tuttavia, è impietosa nelle cifre. La cosa drammatica è che non si tratta di una semplice battuta d'arresto ma di un complessivo arretramento dalla società civile che il PD di Renzi e gli ex comunisti non sono più in grado di interpretare prima ancora che rappresentare: tanti voti in libera uscita che non torneranno più perché è venuto meno il collante ideologico che li teneva insieme. E la colpa è tutta dei dirigenti del PD degli ultimi vent'anni, da quando si chiamava PDS o DS.
Rinchiusi nel Palazzo ed intenti soltanto a difendere i propri sontuosi privilegi hanno dimenticato la propria base elettorale a cui hanno riservato troppo spesso indifferenza e disprezzo, infischiandosene ampiamente delle sue istanze, usandola strumentalmente per restare a galla. La base piddina ha atteso per anni un cambio di passo; alla fine ha presentato il conto, senza fare sconti.
In fondo abbiamo assistito con queste Amministrative al trionfo della politica, intesa nel senso più alto del termine: non più un esercito di mercenari che agisce per conto terzi dietro lauti appannaggi ma una pattuglia di cittadini che è entrata nelle Istituzioni dalla porta principale, rispettando fino all'ultima regola, decisa a cambiare per il bene comune.
Perché esiste ancora un bene comune, al di là degli steccati ideologici entro i quali si è asserragliata la vecchia politica. Che non ha più nulla da dire.

lunedì 6 giugno 2016

E' l'alba di una nuova Italia?

I piddini  cercano di sminuire il grande risultato del M5S ma sono evidentemente  patetici. Considerando la totale ostilità dei media, la mancanza di  radici profonde nell'elettorato locale, il peso economico del PD che  condiziona il voto di milioni di persone con ricatti neppure tanto  velati, l'avversità dei potentati economici e delle cancellerie europeee  contro i 5Stelle, il risultato del Movimento non è splendido, è  FA-VO-LO-SO!
Una grande prova di maturità dell'elettorato italiano  che ha spedito in soffitta la disgustosa commedia degli equivoci tra  centrodestra e centrosinistra che fingono da decenni di farsi la guerra per  poi intrallazzare insieme, gozzovigliando alle spalle di noi tutti.
Per  la prima volta è possibile un nuovo modo di fare politica: pulita, al  servizio dei cittadini, con le nomenclature dei partiti tradizionali che  finalmente vedono venire a mancare la terra sotto i piedi.
URRA'!
Può essere l'alba di una nuova Italia, il riscatto dell'Italia migliore.

domenica 10 aprile 2016

Votare SI' il 17 aprile è un obbligo morale!


L'Italia ha bisogno degli Italiani che il 17 aprile vanno a votare SI per difenderne il futuro.
Sono così tante le ragioni per votare SI che non si capisce chi possa restare a casa senza recarsi al seggio.
Con il SI difendiamo l'Italia e l'Italia difende gli Italiani. Non ce lo dimentichiamo!

martedì 29 marzo 2016

I "servizietti" di Repubblica.it

Ecco che cosa succede quando sfugge alla censura preventiva della redazione di Repubblica.it un commento che non rispecchia la linea editoriale.
E' successo stamattina (non è la prima volta, non sarà l'ultima) sul forum dei commenti annesso al pezzo intitolato Trivelle, Pd sempre più diviso, Bersani tentato dal "no" 
  
Un nostro commento è stato ridimensionato nei voti mentre altri commenti sono letteralmente spariti...  Sembra lampante che la stessa disavventura possa succedere ad altri commentatori.
Ecco come si presentava il forum poche ore fa (pubblicazione di due diversi screenshot):


Ed ecco come si presenta il forum dopo un paio di colpi di click da parte del moderatore (le stesse aree), attorno alle ore 13,00.


Vi ricordate adesso lo scandalo che denunciò Repubblica sulle presunte censure di alcuni commenti sul blog di Beppe Grillo che sarebbero stati rimossi ?
Bene, venne fuori che i giornalisti di Ezio Mauro si erano rivolti ad un sito di un presunto studente che non aveva di meglio da fare nella vita che addirittura monitorare attimo per attimo l'attività che si svolgeva sul blog pentastellato scansionando continuamente la pagina dei commenti e, tramite un sofisticatissimo software ad hoc, riscontrare eventuali variazioni grafiche che dovessero intervenire.
Repubblica per giorni aprì la sua pagina politica a caratteri cubitali accusando lo staff di Grillo delle presunte censure contro i simpatizzanti a 5stelle.
Da quale pulpito arrivava la predica!
Nel caso odierno, si tratta di una censura del tutto ingiustificata per commenti che non hanno nulla di lessicalmente disdicevole o semplicemente contrario al buon gusto o al buon senso.
Probabilmente hanno l'imperdonabile difetto di disturbare il manovratore.
Adesso vi sarete fatti un'idea più precisa: oltre ai numerosissimi troll, foraggiati dal PD, ci pensa direttamente la redazione di Repubblica a fabbricarsi un'opinione pubblica a sua immagine e somiglianza, secondo le direttive del patron Carlo De Benedetti.
Probabilmente per qualcuno tutto ciò è normale ma, da parte nostra, era necessario squarciare il velo d'ipocrisia sui cosiddetti dem.

Ultim'ora (h. 15,50): i commenti sul forum sono all'improvviso ricomparsi! Ogni commento è superfluo (NdA).

domenica 3 gennaio 2016

Scalfari, il guastatore del referendum confermativo, che soffia sul fuoco della svolta autoritaria

Dopo 68 anni, oggi sulle pagine di Repubblica, a proposito della riforma del Senato, il novantenne Scalfari scopre che il referendum costituzionale confermativo non prevede quorum e che quindi "un  Paese così [...] cessa di essere democratico".
Ma guarda un po'! Siamo per 70 anni vissuti in un paese non democratico e nessuno ce l'aveva mai detto!
Si capisce subito che Scalfari vuole tirare la volata all'ignobile riforma targata Renzi, blindandola nell'ipotesi che il referendum costituzionale la possa bocciare, e che le critiche che nel passato ha rivolto al ducetto di Rignano si riducono a poco meno che l'intemperanza di un vecchio brontolone che si sente messo da parte! Nulla più!
Quando nel '99 passò, a fine legislatura e con soli 4 voti di scarto di maggioranza, la modifica del titolo V della Costituzione, il referendum del 2001 la confermò con un misero 34,1% dei votanti e solo il 64,2% dei favorevoli!!! Ma in quell'occasione Scalfari non ebbe nulla da obiettare, benché quella riforma, griffata centrosinistra, concepita male e scritta peggio, si sia rivelata nefasta per il funzionamento delle nostre istituzioni, ampliando a dismisura il contenzioso Stato-Regioni! (*)

Non staremo qui a spiegare a Scalfari i motivi per cui i padri costituenti non introdussero il quorum previsto invece per quello abrogativo, in quanto come recita l'adagio, non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. 
Ma tant'è, l'uscita di Scalfari, improponibile solo qualche tempo fa, la dice lunga sul clima avvelenato che si respira nel paese, dove la classe dirigente, di fronte al manifestarsi per la prima volta, di una protesta popolare organizzata nel solco delle libertà costituzionali e che trova in una forza parlamentare, il Movimento 5 Stelle, una insostituibile e cruciale sponda nelle istituzioni, spinga per una svolta autoritaria. 
Questa volta senza carri armati ed esercito ma facendosi scudo del meccanismo legislativo che viene manipolato al bisogno per rendere impossibile il ricambio al vertice.
Poiché si preannunciano tempi ancora più duri, con una crisi finanziaria che letteralmente è destinata a sconvolgere tutti gli assetti economici e sociali, accanendosi specialmente sulle fasce più deboli della popolazione (come già sta avvenendo!) grazie alla complicità delle istituzioni europee, occorre approntare in tutta fretta uno schermo giuridico che permetta di assecondare formalmente questo disegno chiaramente eversivo, dove la parola democrazia viene svuotata di ogni significato sostanziale.
Non è infatti un caso che mentre il "liberale" Scalfari tuona contro il referendum costituzionale previsto dalla Carta del 1948, per lasciare la strada spianata alla controroforma Renzi, non abbia nulla da ridire sul fatto che un parlamento illegittimo, come la Corte Costituzionale ha sancito due anni fa, continui a restare in carica e, addirittura, si appresti a varare la riforma della Costituzione.
C'è da essere seriamente preoccupati di quello che sta accadendo e di quello che ci verrà rovesciato addosso nei prossimi mesi: l'entrata in vigore del bail in bancario, con la crisi finanziaria che viene fatta pagare esclusivamente ai risparmiatori, è solo l'ultimo segnale in ordine di tempo del processo autoritario che ridisegnerà su basi ancor più inique e classiste la società italiana.

(*): il predetto commento è stato censurato sul forum di Repubblica, in calce all'editoriale odierno del suo fondatore.

giovedì 19 novembre 2015

Nel giardino di Massimo Gramellini...


Nel Buongiorno di oggi, "Nel nostro giardino", Massimo Gramellini sostiene che il particolare coinvolgimento che hanno mostrato i cittadini europei di fronte agli attentati di Parigi non sia dovuto ad un "disumano razzismo" che ci connoterebbe, ma molto più semplicemente ad una nostra comune debolezza. 
Non lo dichiara esplicitamente ma, evidentemente,  si sta riferendo alla diffusissima sindrome NIMBY (Not In My Back Yard, Non nel mio cortile). 
Dice così: "Non è il razzismo a guidare i nostri impulsi emotivi, ma un umanissimo criterio di prossimità."
E conclude:
"[...]gli eccidi di Parigi diffondono un messaggio molto più stringente: rischi la pelle persino se resti a casa tua. Dove per «casa» si intende non solo il luogo in cui abiti, ma la comunità che condivide le tue abitudini e i tuoi codici. L’Occidente, insomma. Sarà anche una debolezza, ma è davvero una vergogna o un delitto riconoscerla?"

E' in fondo lo stesso comprensibile sentimento che spinge molte persone a non volere l'impianto di smaltimento di rifiuti o la centrale termoelettrica o l'altoforno o qualsiasi altra infrastruttura inquinante nelle proprie immediate vicinanze, pur non avendo nulla da obiettare a che le stesse vengano collocate nel cortile altrui.
Apparentemente, quella di Gramellini è una tesi di buon senso, quindi a primo acchito largamente condivisibile.
Ma non è così.
E' vero, dietro l’isteria collettiva di questa settimana, a cui un contributo decisivo l’hanno dato sia i media, con una informazione mirata alla pancia delle persone, un imbevibile cocktail di emotività, sensazionalismo e al tempo stesso cronica carenza di notizie certe e analisi oggettive, sia la generale constatazione dell’assoluta inadeguatezza della classe dirigente europea, così abile nel farci risucchiare in un gigantesco buco nero internazionale quanto totalmente impreparata a tutelare la sicurezza interna di noi cittadini, c’è l’evidenza che ci siamo trovati per la prima volta dal 1945 la guerra sotto casa.
Quella che dalla caduta del muro di Berlino, senza lesinare risorse, abbiamo esportato su scala industriale in Iran, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Somalia, Jugoslavia e poi a seguire in Libano, Cisgiordania, Libia, Siria (solo per citare alcuni dei paesi a cui abbiamo riservato le ‘nostre cure’).
Ma l’opinione pubblica europea, delle mille guerre ingaggiate dall’Occidente per motivi tutt’altro che nobili, neppure se ne è mai consapevolmente accorta, staccando la spina della propria coscienza di fronte ai bombardamenti di scuole, ospedali, delegazioni dell’Onu, banchetti nuziali, edifici civili, persino davanti alle immagini raccapriccianti di corpicini carbonizzati.
Vogliamo dirla la cruda verità? 
Finché muoiono ‘loro’, gli ‘altri’, non ce ne può fregare di meno.
E’ quando la guerra asimmetrica presenta pure a noi un conto salato da pagare che scoppia lo psicodramma collettivo.
E’ razzismo? No, è semplicemente egoismo: ma in casi come questi è pure peggio.

mercoledì 29 luglio 2015

L'incendio a Fiumicino. Angelino, se ci sei, batti un colpo!

Che l'aeroporto internazionale della Capitale, in pieno periodo di vacanze col solleone, vada in tilt perché un malvivente ha dato fuoco a delle sterpaglie, può succedere solo in Italia!
Gravissime sono le responsabilità del governo: inammissibile che nonostante la presenza dei Vigili del Fuoco in pianta stabile allo scalo, la vicinanza al mare, sia stato necessario bloccare il traffico aereo per avere ragione delle fiamme!
Il governo Renzi, quando si tratta di tartassare i cittadini con liberalizzazioni e tagli di spesa, è sempre pronto a rispolverare l'orgoglio nazionale.
Ma come ci si può sentire da Italiani se il suo esecutivo non è in grado di predisporre minimi servizi di sicurezza per evitare l'incendio della pineta ed una figuraccia di proporzioni intercontinentali?
Stasera, la prima foto che rimbalza sugli smartphone dei turisti stranieri in transito è proprio una cartolina d'auguri per il governo Renzi...
E il premier in persona non può lavarsene le mani dichiarando duramente che è impensabile che ciò accada!
Si dà il caso che il suo governo (e magari quello che dovrebbe essere il ministro dell'interno, Angelino Alfano) almeno a questo 'impensabile' ci avrebbe dovuto pensare in tempo!
A risparmiarci una figuraccia di dimensioni mondiali con un semplice selfie!