Per capire lo stato tragico in cui versa il nostro Paese, stretto in una morsa mortale dagli oligarchi del Pd e del Pdl, basta rivedere l'inizio della trasmissione inaugurale della nuova stagione televisiva del programma 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio, andata in onda domenica sera.
Sono bastate le semplici parole pronunciate dal meteorologo Luca Mercalli, indignato per l'arresto, protrattosi da più di dieci giorni, di due attiviste del movimento No Tav semplicemente perché trovate in possesso di mascherine (di quelle che si trovano normalmente in commercio per evitare di respirare i vapori della vernice), per far scattare inesorabile l'offensiva dei berlusconiani di destra e di sinistra, ancora una volta tutti insieme appassionatamente.
Inaspettatamente, si fa per dire, i più infuriati sono proprio quelli del Pd con argomentazioni alla Gasparri, a riprova ancora una volta che, come non si stanca mai di ripetere Beppe Grillo, Pd e Pdl sono le facce di una stessa medaglia: quella della partitocrazia, che sta divorando il nostro Paese, politicamente, moralmente ma anche economicamente, intaccandone persino la sua stessa identità, culturale e ambientale.
Sentite che cosa dichiara, Giorgio Merlo, deputato del Pd e vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai:
"Anche per Fazio dovrebbe valere il principio che la propaganda aperta deve essere più contenuta, almeno quando si toccano temi delicati. Siamo contenti della permanenza in Rai di Fazio, ma ci chiediamo se la propaganda contro la Tav sia un modello di giornalismo da servizio pubblico" .
Mentre il suo collega di partito Stefano Esposito urla: "Ora Fazio dovrebbe invitare gli agenti feriti o gli operai del cantiere minacciati. Non è possibile che Mercalli faccia l'avvocato dei No-Tav con i soldi dei contribuenti."
Ci domandiamo che idea hanno di servizio pubblico costoro, improvvisati portavoce di un partito, il Pd, che di democratico nei loro intendimenti, chissà deve mantenere a malapena il nome.
Forse quello rappresentato dalla Rai attuale, dove mentre Augusto Minzolini e Giuliano Ferrara fanno il bello e cattivo tempo sulla Rete Uno, avendo licenza di dire tutto quello che gli passa per la mente da autentici pasdaran di Silvio Berlusconi, vengono soppresse le poche voci ancora fuori del coro, si cancella in silenzio la bellissima e popolarissima trasmissione della brava Emanuela Falcetti su RadioUno 'Italia Istruzioni per l'uso', si rende a Milena Gabanelli ed alla sua troupe di 'Report' la vita sempre più difficile, si condannano all'ostracismo Marco Travaglio e Michele Santoro (per non parlare del cordone sanitario alzato da vent'anni nei confronti di Beppe Grillo!), si liquida senza tante spiegazioni la satira di Serena Dandini.
Ma facciamo ripetere a Mercalli ciò che di scandaloso avrebbe detto nel salotto di Fazio:
"Ho detto che da cittadino sono indignato dal fatto che due donne, incensurate, siano in carcere per porto abusivo di maschere antigas. Ma poi quali maschere: sono filtri da verniciatore che si vendono nelle ferramenta. Una cosa non tollerabile in un paese civile. Sarebbe forse il caso di uscire da questo squallido teatrino delle ragioni di ordine pubblico, delle botte e dei lacrimogeni per tornare a parlare del merito."
Parole che solo il pregiudizio può interpretare come una difesa anti Tav ma si rivelano di assoluto buon senso e che chiunque sottoscriverebbe, a meno che nella Rai, come è purtroppo ormai da ritenere, il comune buon senso sia stato messo al bando e trasformato in un che di eversivo.
Il piddino Stefano Esposito, uno dei tanti carneadi mandati in Parlamento grazie alla legge elettorale di Calderoli, non dovrebbe ignorare che la trasmissione di Fabio Fazio è uno dei fiori all'occhiello della Rai, grazie alla cui raccolta pubblicitaria l'azienda di viale Mazzini riesce a rimpinguare le proprie esauste casse: molto meglio, cioè, che se fosse a costo zero!
Dire che Mercalli fa l'avvocato dei No Tav a spese del contribuente non solo è una menzogna, peggio, è un'idiozia!
Cercare poi, anche semplicemente sul piano del paradosso retorico, di mettere i poliziotti contro gli abitanti della Val di Susa, quasi che la polizia debba coprire le responsabilità amministrative di una classe politica e di governo al tracollo e che rifugge le occasioni di confronto pubblico a sostegno della bontà di quel progetto, è un'operazione scellerata.
Ma finché si ritroverà inopinatamente al proprio fianco questa nutrita pattuglia di berluschini nel Pd, Berlusconi, a dispetto dell'esecrazione e del discredito globale, avrà facile gioco a restare a Palazzo Chigi, incurante dello spread BTP- Bund, da giorni sull'orlo dell'abisso.