“E' il momento che il mondo del lavoro venga ascoltato“, mentre il metodo finora utilizzato dal governo Draghi “è un modo per ammazzare la rappresentanza sociale“, queste le parole pronunciate dal segretario generale della CGIL Maurizio Landini per rilanciare lo sciopero generale sulla Legge di Stabilità che ha indetto per il prossimo 16 dicembre.
Ma ad ammazzare la rappresentanza sociale ci ha pensato, sin dal principio del dicastero guidato dall'uomo di Goldman Sachs, proprio lo stesso Landini attraverso una protratta e vergognosa opera di fiancheggiamento del governo Draghi, giungendo persino al colpo basso di chiedere nel settembre scorso al premier l'imposizione dell'obbligo vaccinale ai lavoratori.
In questo modo non solo pugnalando alle spalle ampie fasce dei suoi stessi iscritti ma assolvendo implicitamente il governo dalla disastrosa politica sanitaria che, dopo due anni, ci fa restare dentro il tunnel brancolando nel buio dell'emergenza senza soluzione di continuità.
Peggio: appoggiando la sospensione dei diritti costituzionali sine die, peraltro senza che nulla sia stato fatto in concreto per venirne fuori se non continuare a terrorizzare la popolazione, perseguitare i medici e gli infermieri più coscienziosi e competenti; adesso prendendosela con le forze dell'ordine e i docenti.
Mentre la piccola e media impresa è stata demolita sotto il suo sguardo compiaciuto.
Da parte sua non una parola ha pronunciato per tutelare chi è stato oggetto di una vera e propria estorsione: o la borsa (il lavoro) o la vita (il farmaco genico sperimentale che può pure renderti invalido o, se ti dice proprio male, portarti nell'aldilà).
Adesso l'ennesima mascalzonata: fare la sceneggiata per tentare di riconquistare il favore dei lavoratori.
Non saranno certo i lavoratori a sostenergli ancora questo spudorato, peloso doppiogiochismo, per giunta rinunciando ad una giornata di salario.
Le buffonate se le deve pagare lui, sommerso da una caterva di fischi.